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NUOVI INDIRIZZI

Louis Vuitton sbarca a Milano con il suo primo ristorante italiano. In cucina la famiglia Cerea

Debutto in aprile per un locale in cui sperimentare la grande cucina del Belpaese in abbinata alla raffinata estetica della griffe francese
CEREA, LOUIS VUITTON, MILANO, RISTORANTE, Non Solo Vino
La famiglia Cerea scelta per guidare il nuovo ristorante Louis Vuitton a Milano

Allure francese, ma con un’anima tutta italiana: Louis Vuitton (gruppo Lvmh) apre il suo primo ristorante nel Belpaese, e affida la cucina alla famiglia Cerea di “Da Vittorio”, tre stelle Michelin a Brusaporto. Il nuovo locale debutterà in aprile (le indiscrezioni parlano dei giorni della Milano Design Week, quando la città è presa d’assalto da giornalisti e operatori di tutto il mondo), nel palazzo storico di via Montenapoleone che ospita lo showroom del brand e che sarà completamente rinnovato. Il nuovo locale sarà composto da due diverse offerte, il Da Vittorio Cafè Louis Vuitton (aperto tutto il giorno) ed il ristorante DaV by Da Vittorio Louis Vuitton (con formula casual dining ed una moderna interpretazione delle ricette della grande tradizione italiana). E la mise en place? Sulla tavola avranno un ruolo da protagonisti piatti, bicchieri e posate con il celebre monogramma della maison, in un’esperienza a 360 gradi che farà felice gli appassionati del brand. L’apertura segue quella, avvenuta la scorsa estate, del primo Louis Vuitton Café by Timeo a Taormina (una delle mete turistiche più eleganti e famose della Sicilia), nella boutique Louis Vuitton, con ai fornelli lo chef Roberto Toro del Grand Hotel Timeo.
Louis Vuitton, che appartiene al gruppo del lusso Lvmh, guidato da Bernard Arnault (che conta nel proprio portfolio brand del mondo beverage come Moët & Chandon, Krug, Cheval Blanc, Château d’Yquem, Ruinart, Dom Pérignon, Domaine des Lambrays, Veuve Clicquot, Cloudy Bay, Bodega Numanthia, e molti altri), già da anni punta sull’alta gastronomia, tra caffè e ristoranti: basti pensare a Le Café V e Sugalabo V in Giappone, al bistrot di lusso all’interno dell’Hotel White 1921 di Saint Tropez guidato dallo chef Arnaud Donckele e dal pasticcere Maxime Frederic, all’LV Dream di Parigi con la firma di Maxime Frederic, passando per altri indirizzi tra Cina e New York. Ultimo in ordine di tempo, Gaggan at Louis Vuitton a Bangkok, in Thailandia, con lo chef stellato Gaggan Anand. Ma ci sono anche la Louis Vuitton Lounge by Yannick Alléno all’interno dell'aeroporto Hamad International di Doha, e il Cafè Cyril Lignac at Louis Vuitton Café Terminal 2 dell’aeroporto di Heathrow, a Londra.
Ma Louis Vuitton è solo uno dei numerosi brand del fashion - da Christian Dior a Ralph Lauren, da Tommy Hilfiger a Dsquared, e in Italia Giorgio Armani, Gucci, Prada, Trussardi, Dolce & Gabbana (in attesa dell'apertura, nella seconda metà del 2025, del nuovo ristorante Fendi, insieme al Gruppo Langosteria  sempre in via Montenapoleone a Milano) - che scommettono sulla diversificazione e fanno l’occhiolino all’inarrestabile hype che ruota attorno alla gastronomia, consentendo a fashion addicted, foodies, ma anche ai semplici curiosi, di godere di una full immersion in un ambiente in cui ogni dettaglio corrisponde all’estetica della griffe, dove il marchio non è solo sinonimo di shopping, ma anche di sapori ricercati, presentazioni curatissime, ambientazioni suggestive, luoghi d’incontro e soprattutto esperienze.

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