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LUIGI VERONELLI IN TOUR NELL'"ISOLA DEI SOLI": VIGNAIOLI DEL NORD IMPARATE DALLA SICILIA !

Luigi Veronelli, il giornalista enogastronomo, ne è convinto: "i vignaioli del Nord che hanno recentemente scoperto la Sicilia vinicola per produrre vini di qualità, primo fra tutti Gianni Zonin, hanno approfittato dell'esperienza dei colleghi siciliani e della situazione produttiva dell'isola, anche se ora tentano nuovi sistemi di produzione e l'introduzione di nuovi vitigni''. Veronelli ha esternato questi convincimenti nel tour di quattro giorni "L' isola dei soli - Terra, qualità, cultura'' (questo il nome dell'evento organizzato dalle maison vinicole siciliane) nei terroir siciliani a maggiore vocazione vitivinicola.
L' enogastronomno ha espresso timore per l' introduzione in Sicilia di nuovi cultivar anche di provenienza estera e nostalgia per la tendenza ad abbandonare le classiche coltivazioni ad alberello, tipiche delle zone meridionali, sostituite da altri sistemi di coltivazione delle viti che consentono rese più alte e più facili interventi meccanizzati. Ha fatto anche un elogio alla ''scoperta'' del Nero d'Avola, un vitigno da sempre coltivato nelle zone della Sicilia meridionale ed oggi largamente utilizzato per vini di qualità ''che può dare gioielli senza marcati interventi nella vinificazione. La Sicilia è arrivata tardi sul mercato della qualità ma i produttori che hanno deciso di seguire questa strada continuano a sorprendere per la capacità di diversificare le caratteristiche del vino prodotto pur utilizzando gli stessi vitigni ma coltivati in luoghi diversi''.
Veronelli si è poi lasciato andare ad una considerazione sul rapporto giovani e vino, che ancora non è diventato solido e duraturo: "stenta a manifestarsi - ha detto Veronelli - quell'integrazione tra territorio, sapori e culture e gli under 30. Ma i giovani credono nella qualità, hanno capacità critiche, hanno intuizioni che prima non avevano''.

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