02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

MEDIOBANCA: L’INDICE DEL SETTORE VINO FA MEGLIO DELLE BORSE MONDIALI ... L’ESEMPIO VIRTUOSO DELLE COOPERATIVE: PIÙ OCCUPATI, EXPORT E VENDITE NELLA GDO

Il vino in Borsa resiste alla crisi. Le società vinicole quotate, tra le quali non figura nessuna italiana, riunite da Mediobanca in un indice resistono meglio delle Borse mondiali alla crisi economico-finanziaria. Nel 2008 il calo registrato dall’indice è del 28,9% contro il -38,3% della variazione delle piazze internazionali e, nei primi 2 mesi 2009, l’indice vinicolo ha lasciato sul terreno solo il 3,3% contro la caduta del 15,3% dei mercati mondiali. A tirare le somme è la decima indagine del Centro Studi di Mediobanca che prende in esame le 97 maggiori imprese vinicole italiane che fatturano più di 20 milioni di euro e le nove maggiori società quotate internazionali (fatturato superiore ai 200 milioni di euro).
Da gennaio 2001 l’indice mondiale delle società vinicole quotate (38 in 14 Borse la cui capitalizzazione, a fine febbraio scorso, era pari a 14,1 miliardi di euro) è cresciuto del 62,4% mentre nello stesso periodo le Borse mondiali hanno piegato del 31,6 per cento. Le maggiori crescite dal 2001, secondo l’indagine, sono state segnate dalle società vinicole cilene (+101%) e cinesi (+94%) anche se in entrambi i casi sono state superate dall’indice domestico.
Le più grosse soddisfazioni sono però arrivate dall’aziende vinicole di Francia e Nord America che hanno più ampiamente superato le rispettive borse (rispettivamente del 135% e del 103%).

Focus - Le migliori? Le cooperative in crescita occupati, export e vendite nella gdo
Nonostante la crisi internazionale, nel 2008, il settore vitivinicolo italiano resta in zona positiva, facendo registrare incrementi di fatturato (+1,4%) e delle vendite oltre confine (+2,8%). L’indagine Mediobanca 2009 sul settore vitivinicolo vede ai vertici della viticoltura nazionale ben 4 cooperative (Caviro, Cavit, Mezzocorona, Gruppo Italiano Vini).
“Si tratta di un traguardo importante - ha aggiunto Paolo Bruni, presidente di Fedagri Confcooperative - che è frutto di un lungo lavoro di aggregazioni e di politiche commerciali tese a rafforzare il rapporto con la gdo, alla quale la cooperazione vende il 49,3% del fatturato Italia (+1%). Crescono anche le esportazioni delle cooperative vitivinicole, che raggiungono quota 44,3% del fatturato complessivo: più della metà delle 423 cooperative vitivinicole aderenti a Fedagri-Confcooperative sono export oriented “.
“Ci piace, inoltre, sottolineare - prosegue Bruni - come Mediobanca metta in evidenza un incremento degli occupati del +3,86% nell’universo cooperativo. Di questi il 30% è espressione dell’universo femminile (dati Elabora-Confcooperative), che aumenta la sua presenza anche nella governance (6%) e nella base sociale, con una quota del 22,3% dei soci conferenti.
“Dobbiamo continuare - ha concluso Bruni - a scommettere nel futuro. Sebbene il 54% dei soci produttori abbia più di 50 anni di età il settore vitivinicolo cooperativo ha una forte attrazione, oltre che tra le donne, anche tra i giovani ed in particolare al Sud. Nel Mezzogiorno i soci che hanno meno di 30 anni rappresentano l’8,4% della base sociale, quelli che hanno meno di 50 anni raggiungono il 60%. Cresce anche l’apporto di capitale da parte dei soci: oltre il 55% delle cooperative ha un capitale sociale superiore a 100.000 euro. Il 16,5% ha, addirittura, un capitale sociale superiore al milione di euro”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli