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Mercati contadini in Africa: aumenti di reddito superiori al 10% per il 70% degli agricoltori

A dirlo Coldiretti dal sondaggio tra i partecipanti alla “Mediterranean & African Markets Initiative”, tra Alessandria d’Egitto, Nairobi e Tripoli
AGRICOLTURA, Coldiretti, MAMI, MEDITERRANEAN AND AFRICAN MARKETS INITIATIVE, MERCATI CONTADINI, WORLD FARMERS MARKETS COALITION, Non Solo Vino
Mercati contadini in Africa: aumenti di reddito superiori al 10% per gli agricoltori

“La quasi totalità degli agricoltori ha registrato un aumento del reddito, con il 46,7% che riporta incrementi tra il 10% e il 20% e il 24,4% che segnala aumenti superiori al 20%. Ma i benefici non si fermano qui: oltre il 50% degli intervistati ha diversificato la produzione introducendo nuove varietà colturali, mentre il 49% ha avviato attività di trasformazione dei prodotti, contribuendo a ridurre lo spreco alimentare e ad arricchire l’offerta per i consumatori”. A dirlo i numeri, riportate da Coldiretti, che emergono dall’indagine svolta tra gli agricoltori dei mercati contadini del progetto Mediterranean & African Markets Initiative (Mami), presentate ad Addis Abeba nel vertice delle Nazioni Unite, nei giorni scorsi, dal presidente della World Farmers Markets Coalition, Richard Mc Carthy e dal direttore generale della World Farmers Markets Coalition e di Campagna Amica Carmelo Troccoli. Dalla ricerca emerge anche che, in quanto agli sprechi, se il 25% degli agricoltori afferma di riuscire a vendere tutti i propri prodotti durante il mercato, il restante li trasforma, conserva per future vendite o utilizza per il consumo interno e solo una minima parte (2,2%) scarta i prodotti invenduti. Oltre a questo, poi, i mercati contadini si rivelano anche luoghi centrali di relazione e formazione (il 50% degli agricoltori intervistati, infatti, ha espresso interesse per attività formative sulla multifunzionalità dell’agricoltura, dimostrando una forte propensione all’innovazione e allo sviluppo mentre il 75% intende ampliare la gamma dei prodotti e partecipare a un numero maggiore di mercati, mostrando un crescente interesse verso iniziative culturali, educative e comunitarie). Risultati promettenti ed importanti, quindi, quelli dichiarati dai contadini che hanno partecipato ai tre mercati di Alessandria d’Egitto (26 ottobre 2024), Nairobi, in Kenia (27 gennaio 2025), e Tripoli, in Libano (12 aprile 2025), aperti nell’ambito della Mami, programma, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano in collaborazione con Ciheam Bari e la World Farmers Markets Coalition, che si dedica allo sviluppo ed al potenziamento dei mercati contadini in regioni strategiche, dal Mediterraneo all’Africa sub-sahariana, ed ha l’obiettivo di creare nuovi mercati contadini in aree dove non esistono ancora ma dove vi sono condizioni favorevoli per il loro sviluppo, di espandere le reti di mercati esistenti, rafforzando la capacità organizzativa e gestionale e di offrire formazione e assistenza tecnica per trasformare piccole iniziative promettenti in sistemi di mercato strutturati e sostenibili. A dimostrare quanto sia strategico investire e mettere a sistema i mercati territoriali e le infrastrutture locali, sono stati proprio i risultati dell’indagine, che hanno confermato i vantaggi economici, sociali e ambientali per produttori e consumatori attesi del progetto.Questo modello di vendita, inoltre, rappresenta un pilastro per la sicurezza alimentare, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale: “a differenza delle grandi catene - scrive Coldiretti - una rete diffusa di mercati contadini raggiunge anche le fasce più fragili della popolazione, sostiene le economie locali, preserva la biodiversità e offre un’alternativa concreta nei periodi di crisi che stiamo vivendo”. Un modello, quello dei mercati contadini di Campagna Amica, che “si dimostra vincente e mutuabile negli altri Paesi - afferma Carmelo Troccoli -non solo per creare nuovi spazi di vendita diretta, ma anche per valorizzare il tessuto sociale urbano, sostenere i piccoli produttori, promuovere un’alimentazione più consapevole e garantire ai consumatori prodotti freschi, locali e sostenibili. In un contesto geopolitico complesso. Ogni nuovo mercato contadino rappresenta un ponte di pace, un luogo di scambio tra persone, culture e storie unite dalla solidarietà”.

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