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LA TENDENZA

Nel 2024 due italiani su tre hanno fatto la spesa al mercato contadino, la più “green”

Lo dice Coldiretti nella “Giornata della gastronomia sostenibile”: sana, con prodotti di qualità e a km zero, riduce gli sprechi e limita le emissioni
Coldiretti, GASTRONOMIA, MERCATO CONTADINO, SOSTENIBILITA, SPESA ALIMENTARE, VENDITA DIRETTA, Non Solo Vino
Oggi è la “Giornata della gastronomia sostenibile” (ph: Pixabay)

Una spesa sana, alla ricerca di prodotti di qualità e a km zero, che riduce gli sprechi alimentari e limita le emissioni per il trasporto delle merci. È quella che si fa al mercato contadino, con la vendita diretta da parte dell’agricoltore. Secondo uno studio Coldiretti, che si basa su dati Noto Sondaggi e diffusa in occasione della “Giornata della gastronomia sostenibile” che si festeggia, oggi, il 18 giugno, il 64% degli italiani ha fatto la spesa così almeno una volta nel 2024, in pratica, due persone su tre.
Secondo un’analisi dell’organizzazione di categoria sulla base di uno studio Ispra, l’acquisto di prodotti locali a km zero in filiere corte taglia del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi tradizionali. Ma la vendita diretta dal contadino consente anche di abbattere le migliaia di chilometri che frutta e verdura percorrono prima di giungere sulle tavole, tutelando così l’ambiente con la riduzione delle emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.
Un’opportunità resa possibile, spiega Coldiretti, dalla presenza in Italia della più estesa rete organizzata di mercati contadini con 15.000 agricoltori coinvolti in 1.200 farmers market di Campagna Amica. I mercati dei contadini non sono solo un luogo di commercio, ma negli anni sono diventati dei veri e propri “laboratori”, centri di divulgazione del prodotto e, attraverso il contatto stretto con i consumatori, hanno favorito la diffusione di una corretta cultura alimentare fondata su qualità, sicurezza, legame col territorio e rispetto dei principi della Dieta Mediterranea, oggi messa a rischio dalla diffusione di sistemi ingannevoli come il Nutriscore che bocciano le eccellenze del made in Italy a tavola.
I mercati contadini rappresentano la vetrina di un’agricoltura italiana che è oggi la più green d’Europa con 5.450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 325 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86.000 aziende agricole biologiche e una percentuale di appena lo 0,5% di prodotti agroalimentari nazionali con residui chimici irregolari, 5 volte in meno dei prodotti di importazione, il cui tasso di non conformità in media è pari a 2,6% secondo elaborazioni Coldiretti su dati Efsa.

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