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NO ALCOL, SI VINO, ARRIVA IL VINO DE-ALCOLIZZATO! E GIA’ E’ TENDENZA IN EUROPA. DA UNA SINERGIA FRA LA VICENTINA “WINEZERO” E IL GRUPPO SPAGNOLO “MATARROMERA” ORA ANCHE IN ITALIA IL NETTARE DI BACCO SI POTRÀ GUSTARE SENZ’ALCOL

Da diverso tempo se ne sentiva parlare ed in molti Paesi europei già fa tendenza ma è solo di oggi la notizia, battuta dall’edizione on-line del “Corriere della Sera - Veneto”, dello sbarco nella Penisola del vino de-alcolizzato: si tratta di un normale vino che viene vinificato secondo i tradizionali metodi e che solo in un secondo tempo viene privato dell'etanolo tramite un procedimento naturale. Ed è proprio grazie a questo procedimento che, a detta di chi già l’ha provato, si mantengono intatti profumi e sapori tradizionali.

L’idea della de-alcolizzazione, resa possibile dalla nuova Ocm vino, è venuta a Bodega Matarromera, gigante spagnolo nella produzione enologica ed i vini “astemi” sono distribuito da oggi in Italia da WineZero, l’azienda dei due giovani imprenditori vicentini, Massimiliano Bertolini e Manuel Zanella. Questo vino senz’alcol che arriverà presto sugli scaffali del Belpaese, con l’etichetta WineZero, è una bevanda innovativa risultato di tre anni di ricerca nel processo di dealcolizzazione del vino da parte del gruppo enologico di Emina sin con la collaborazione di dell’Istituto di tecnica agraria di Castiglia e Leon (Itacyl) e della Divisione Enologica di Castiglia e Leon.

“Il vino de-alcolizzato non è un concorrente del vino tradizionale. E’ una nuova bevanda - spiega Massimiliano Bertolini di WineZero - alla pari del tè deteinato, del caffè decaffeinato e della birra analcolica. E può soddisfare le esigenze di diverse fasce di consumatori: astemi, persone affette patologie mediche, donne in gravidanza, musulmani e giovani che così non dovranno rinunciare più ad un momento di convivialità e aggregazione”.

Plauso anche del Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia che qualche tempo fa aveva dichiarato: “la de-alcolizzazione del vino? Personalmente sono a favore. A mio parere, ci sono degli spazi da occupare sui mercati internazionali, se non li occupiamo noi, li occupa qualcun altro. Dovrò incontrare la filiera, perchè so che qualcuno si agita. La filiera deciderà”.

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