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NON I CLASSICI EVENTI MONDANI O I GRANDI RISTORANTI SUPERFAMOSI, MA UN “ROAD SHOW” NEGLI ATELIER DEL GUSTO: ECCO L’IDEA DI MATTIA VEZZOLA, MAESTRO DELLE BOLLICINE, PER IL LANCIO DELLA CUVEÈ PIÙ IDENTITARIA, IL “BELLAVISTA VITTORIO MORETTI” 2004

Italia
Ecco il Bellivista Vittorio Moretti

Non i classici eventi mondani o i grandi ristoranti superfamosi, ma un “road show negli atelier del gusto”, dove il locale rappresenti e condivida la filosofia del vino che si presenta agli appassionati: ecco l’idea di Mattia Vezzola, maestro delle bollicine e di Bellavista, la cantina franciacortina del gruppo Terra Moretti, per il lancio del Bellavista Vittorio Moretti 2004, la cuveè più identitaria della cantina, prodotta solo in pochissime annate e con le uve migliori delle vigne più vecchie.
“E’ come quando due persone suonano lo stesso spartito con strumenti diversi, bisogna essere in sintonia”, spiega Vezzola. In un caso lo strumento è la vigna, nell’altro la cucina, e nello spartito c’è la musica dell’esaltazione della “materia prima e dell’intuizione dell’uomo, perché l’uomo è il centro dell’universo. Perché anche con una grande materia prima, l’interpretazione dell’uomo è fondamentale”.
“Il Vittorio Moretti rappresenta la caratterialità della proprietà - aggiunge Vezzola - ovvero Vittorio Moretti, che è una persona diretta, immediata, molto leale, schietta, arriva direttamente senza tanti preamboli e si dichiara apertamente. E così la Vittorio Moretti rappresenta questa filosofia, rappresenta la storicità, con Chardonnay e Pinot nero dalle vigne più vecchie, che hanno migliore esposizione, e da una filiera produttiva totalmente manuale. Quindi nella leggera diversità di ogni bottiglia c’è comunque la lealtà comportamentale di un prodotto che rispecchia il territorio, la ricerca del meglio”.
Da qui l’idea di legare lo stile e la filosofia di Bellavista a tanti locali d’Italia che la incarnino nel loro lavoro quotidiano. E così, il “road show” della Vittorio Moretti 2004, espressione eccellente del Franciacorta, e che attraverserà tutta l’Italia nel 2011, è partito dal Piemonte, terra tradizionale di grandi rossi e dove “bollicine” vuol dire “Asti”, con un’anteprima, andata in scena a “La Ciau di Tornavento” di Maurilio Garola a Treiso (Cuneo), che ha fatto della difesa della materia prima il suo credo: “è alla base di tutto - spiega Garola - tanto che in fondo alla nostra carta c’è l’elenco di tutti i nostri fornitori. E se quando andiamo a rifornirci troviamo qualcosa di eccezionale fuori menù, lo prendiamo e ci inventiamo un piatto nuovo. E riusciamo a comunicarlo ai clienti, perché ci crediamo”. E proprio questa voglia di comunicare il meglio a chi sa capirlo è alla base del tour di Bellavista. Ma perché un ristorante tanto legato al territorio delle Langhe ha ospitato il lancio di una delle espressioni più caratteristiche della Franciacorta? “Innanzitutto perché qui vengo anche tanti produttori piemontesi, che sono anche grandi appassionati di bollicine eccellenti, con cui spesso aprono e chiudo il pasto. E la voglia di abbinare l’eccellenza dei nostri prodotti, dal tartufo in poi, con grandi bollicine e non solo con i nostri rossi, ovvero la voglia di sperimentare”.
Federico Pizzinelli

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