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LA CURIOSITÀ

Non solo Arnault: i miliardari del mondo (secondo “Forbes”) che sono anche produttori di vino

Tanti stranieri, che hanno investito anche in Italia (come Esteves, con Argiano, e Bulgheroni, con Dievole) e italiani come Armani, Rosso e Cucinelli

Se, nei giorni scorsi, ha “fatto titolo” su “Forbes” la notizia che l’uomo attualmente più ricco al mondo è “un produttore di vino” come Bernard Arnault, patron del colosso del lusso Lvmh, che oltre a grandi brand della moda, della cosmesi e dei gioielli controlla anche tanti top brand enoici, da Moet & Chandon a Krug, da Cheval Blanc a Chateau d’Yquem, ci siamo divertiti a scorrere la lista (aggiornata giornalmente) dei miliardari del pianeta, scovando alcuni di quelli che, in qualche modo, sono più o meno coinvolti nella produzione di vino.
Tra questi, al n. 31 della classifica mondiale (al momento della stesura dell’articolo), con un patrimonio che sfiora i 36 miliardi di dollari, c’è un altro francese, ovvero Francois Pinault, che, attraverso la Artémis Domaines, di cui è fondatore e managing partner, controlla, tra le altre, realtà come Château Latour a Bordeaux, Clos de Tart in Borgogna, Château Grillet nella Valle del Rodano, Bouchard Père et Fils, ed Henriot e Jacquesson in Champagne, oltre a Eisele Vineyard in Napa Valley e Beaux Frères in Oregon. Scendendo intorno alla posizione n. 174, con un patrimonio di 10 miliardi di dollari, secondo “Forbes”, incontriamo l’imprenditore sudafricano Johann Rupert, al vertice del gruppo Richemont (che controlla marchi del lusso come Panerai, Cartier, Buccellati, Dunhil e non solo), che possiende la cantina L’Ormarins, una delle più antiche del Sud Africa, e la cui famiglia controlla anche, sempre nel Paese africano, realtà come La Motte, e la Rupert & Rothschild, in partnership con la famiglia De Rothschild. Intorno al n. 219, con un patrimonio di 8,7 miliardi di dollari, invece, c’è il canadese Anthony Von Mandl, che ha iniziato la sua carriera proprio come importatore di vino, per poi fondare il Mark Anthony Group, che oltre alla distribuzione di wine & spirits, possiede anche diverse cantine in Canada, come CedarCreek Estate Winery, Mission Hill, Road 13 Vineyards, ChekMate Artisanal Winery e Martins Lane.
Intorno alla posizione n. 350, con un patrimonio stimato intorno ai 6,7 miliardi di euro, invece, troviamo il primo degli italiani, lo stilista Giorgio Armani che, tra le altre, cose, come riportato dal “Corriere della Sera”, in un pezzo a firma del vice direttore Luciano Ferraro di qualche tempo fa, produce il Passito di Pantelleria “L’ Oasi”. Intorno alla posizione n. 535, con un patrimonio che sfiora i 5 miliardi di dollari, poi, c’è il finanziere brasiliano Andrè Esteves, che possiede Argiano, una delle cantine più belle e storiche del territorio del Brunello di Montalcino. E se poco sotto, con un patrimonio di 4,7 miliardi di euro, segnaliamo il “cameo” Maria Fernanda Amorim, vedova di Americo Amorim, che, per 60 anni, fino alla sua scomparsa nel 2017, ha guidato la Corticeria Amorim che controlla anche Amorim Cork, leader mondiale nella produzione di tappi di sughero per il vino, verso la posizione n. 719, con 3,9 miliardi di dollari, viene l’italiano Luca Garavoglia, presidente del gruppo Campari che, tra gli altri, controlla i brand degli spumanti italiani Cinzano, Mondoro e Riccadonna, e lo Champagne Lallier. Scendendo ancora, con un patrimonio personale indicato da Forbes in 3,2 miliardi di euro, c’è il tycoon ed ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la cui famiglia è impegnata nella produzione di vino con la Trump Winery, in Virginia.
La lista continua con un filotto di “italiani”: con 2,8 miliardi di dollari di patrimonio stimato troviamo l’imprenditore umbro del cachemere, Brunello Cucinelli, che nella sua Solomeo, da qualche tempo, produce anche vino, il “Castello di Solomeo” (con la regia enoica del presidente degli enologi mondiali Riccardo Cotarella), e poi, con lo stesso valore, e sempre dal mondo della moda, c’è Renzo Rosso, patron di Diesel e non solo, proprietario della Diesel Farm, dove produce vino nei Colli Vicentini, e azionista del gruppo Masi, realtà storica della famiglia Boscaini, tra i leader della produzione di Amarone della Valpolicella, ma anche di Prosecco con Canevel, e anche, da pochi mesi, con un ingresso in grande stile al 40% della Benanti, tra i nomi di punta dell’Etna. Infine, in questa particolare “selezione” (realizzata da Winenews su dati “Forbes”), con un patrimonio personale intorno ai 2 miliardi di dollari, Forbes segnala l’imprenditore e petroliere argentino Alejandro Bulgheroni, che, con la Alejandro Bulgheroni Family Vineyards Italia, mette insieme realtà di primissimo piano in Toscana come Dievole, in Chianti Classico, Poggio Landi a Montalcino e Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia a Bolgheri, per 330 ettari vitati complessivi.

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