Per fortuna non ci sono soltanto i danni. Il maltempo dell’ultimo periodo, che ha messo in ginocchio le campagne lasciando una lunga scia di preoccupazioni per i raccolti stagionali, dopo un inverno “anomalo”, ha favorito la nascita dei funghi. Parliamo di uno dei prodotti simbolo di una stagione, l’autunno, appena iniziata ma che per i funghi è sbocciata in anticipo. E i boschi italiani si stanno già riempiendo di appassionati a caccia di primizie. Le abbondanti piogge con l’abbassamento delle temperature hanno infatti creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi per i quali si preannuncia una buona stagione con in media un 20% in più sul 2023. Un trend che emerge dal monitoraggio Coldiretti con la caccia a porcini, chiodini, finferli e altre varietà entrata nel vivo.
A sostenere la svolta positiva sono state le piogge di settembre in un 2023 che, dopo un inverno asciutto, ha visto un forte recupero del deficit idrico in primavera ed estate con un aumento del 10-15% di precipitazioni nei primi otto mesi dell’anno, rispetto alla media storica (elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr). Le perturbazioni che hanno provocato danni nelle campagne, dove è in piena attività la vendemmia, hanno invece favorito la nascita dei funghi, una condizione resa ideale da terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
I panieri, quindi, iniziano a riempirsi, ma non solo per gli appassionati. Secondo Coldiretti, infatti, “l’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri, ma ha anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici”.
I funghi, amati per il sapore e la versatilità in cucina, richiedono però attenzione nelle operazioni di raccolta. Vietato improvvisare e scegliere percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche comunicando sempre il proprio percorso ad altre persone. Ma le buone regole dicono anche sì ai cestini di vimini e no alle buste di plastica e, in caso di incertezza, di rivolgersi sempre ai Comuni o alle Unioni micologiche.
Per chi cerca, invece, i funghi nei negozi, Coldiretti invita a verificare l’indicazione, il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione. L’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, anche se esentati dal rispetto della norma di commercializzazione generale, come tartufi e funghi spontanei, una garanzia per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio e in Italia nell’anno se ne consuma in media un chilo a testa.
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