Il paesaggio italiano, sia rurale che urbano, è una risorsa preziosissima del Belpaese, ma è costantemente sotto attacco. Costruzioni scellerate guidate senza cultura, aree abbandonate e scempi edilizi lo minacciano costantemente, e quindi vanno documentati da tutti i cittadini per fermare questo processo. Ecco il pensiero alla base di “Nuovo Paesaggio Italiano”, il progetto ideato dal fotografo e produttore di vino Oliviero Toscani, in collaborazione con Vittorio Moretti, patron del gruppo Terra Moretti, impegnato nella doppia veste di costruttore e produttore di grandi vini nelle cantine di Franciacorta, Bellavista e Contadi Castaldi, e Petra, a Suvereto (Livorno). E proprio nella cantina toscana sarà esposto il primo “rotolone” di 100 metri di fotografie che tutti possono inviare al sito www.nuovopaesaggioitaliano.it, per poi essere replicato in tante città Italiane.
Al progetto partecipano anche uno dei massimi esperti di paesaggio in Italia, Salvatore Settis: “divorato dall’incuria e dal cemento, il paesaggio italiano - ha detto alla presentazione del progetto a Roma - sta morendo. Quello che fu il Bel Paese è invaso dalle armate nemiche: ecomostri grandi e piccoli, tetre villette, squallidi capannoni, mesti condominii si insediano in valli, colline, dune, scenari naturali di grande bellezza che i nostri avi hanno reso ancor più armoniosi, e li devastano irreparabilmente. Di fronte a questa peste che cresce ogni giorno, istituzioni, addetti ai lavori, politici d’ogni colore tacciono quasi sempre, complici di fatto del brutto che avanza. Molti italiani chiudono gli occhi, non vogliono vedere, o pensano ai paesaggi d’una volta, o si rifugiano nei lembi di territorio (sempre meno) ancora in salvo (per poco). Aiutiamo gli italiani a riaprire gli occhi, a guardarsi intorno. Fotografiamo gli scempi e le sopraffazioni su un patrimonio che è di tutti, che è la nostra memoria e la nostra anima”.
Coinvolto nel progetto anche il Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano: “per molti anni il Fai si è sentito solo - ha detto il vicepresidente Marco Magnifico - ma ora, con Nuovo Paesaggio Italiano, siamo in buona compagnia per difendere l’Italia e per ribadire un semplice concetto di educazione e civiltà che deve essere condiviso da tutti. Per coinvolgere gli italiani ci vuole coraggio di fare, di dire, di combattere, fare insieme è doveroso e possibile”.
Alla presentazione c’era anche il critico d’arte e sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, che ha definito il progetto come una “doverosa battaglia di retroguardia”. Sgarbi ha anche ricordato come, dall’antica Grecia al 1959, fossero censiti circa 13 milioni di edifici in Italia, e che dal 1960 al 2010 ne siano stati costruiti altrettanti. E ha poi ricordato come una delle minacce moderne al paesaggio sia la diffusione selvaggia “dei mostri eolici e del fotovoltaico che, in nome del profitto economico e spesso degli interessi della malavita, sta sostituendo le colture agricole e la vegetazione che ha fino ad oggi popolato le aree rurali del meridione d’Italia, dalla Sicilia alla Puglia”.
Focus - Oliviero Toscani e Nuovo Paesaggio Italiano
Scrive Oliviero Toscani: “il paesaggio italiano, quello dipinto da Leonardo, da Raffaello, da Giorgione, viene ogni giorno violentato. Chiese in vetro-cemento con campanili che sembrano rampe di lancio di missili, tetti spioventi stile pagoda cambogiana, disegnate da geometri con tessera di partito, campane computerizzate, centri commerciali che spazzano via le antiche botteghe di generi alimentari e di artigiani, “spaghetterie” che rimpiazzano le civili trattorie e i ristoranti con giardino; autogrill, autostrade, tangenziali, sopraelevate al posto delle strade normali, case a schiera e condominii osceni invece delle case a misura d’uomo. Con questo non voglio essere né nostalgico né conservatore. Ambientalismo vuol dire costruire il necessario e costruirlo bene. Se gli ideali di un’epoca dovessero essere giudicati in base alla loro architettura e al rispetto del loro territorio, forse i nostri ultimi 60 anni rappresentano il punto più basso mai raggiunto dal nostro paese. Come in ogni altra parte del mondo, il così detto “progresso” ha portato il degrado. La poca creatività e la misera ricerca di bellezza è rimasta dominio solamente degli stilisti della moda e infatti l’Italia produce una grande quantità di abiti, di borse e scarpe, che gli altri paesi ci invidiano come una volta ci invidiavano gli affreschi di Masaccio, Michelangelo e piazza dei Miracoli, il Palladio, Bernini e Borromini. Oggi si viene in Italia per fare shopping (sempre di meno). Il vero genio di tanti italiani si esprime oggi nel cattivo gusto di cui amiamo circondarci. Ogni casa ha il suo cancelletto in ferro battuto, ogni tinello il suo caminetto in finto marmo, ogni camera il suo televisore”.
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