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ATTUALITÀ

Obiettivo, qualità e trasparenza della pasta. Al via i controlli sul grano duro voluti dal Governo

Confcooperative: “darà valore aggiunto alla qualità delle produzioni”. Confagricoltura: “conoscere la provenienza è un diritto da stabilizzare”
Confagricoltura, FEDAGRIPESCA CONFCOOPERATIVE, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, GRANO DURO, MADE IN ITALY, MINISTERO AGRICOLTURA, PASTA, Non Solo Vino
Piano straordinario di controlli sul grano duro importato (ph: congerdesign da Pixabay)

L’obiettivo, la qualità di una delle eccellenza del made in Italy agroalimentare: la pasta. Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha annunciato che presto partirà un piano straordinario di controlli sul grano duro che viene importato. Una mossa che ha come focus la materia prima e quindi l’origine del prodotto, trovando un’accoglienza positiva dagli operatori del settore, nei giorni scorsi, nella riunione a Roma della cabina di regia sui controlli della filiera grano-pasta al Ministero delle Politiche Agricole.
“Un’iniziativa - ha commentato Vincenzo Patruno, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca - che contribuirà a dare ulteriore valore aggiunto alla qualità delle produzioni che arrivano sulle tavole dei consumatori, fornendo maggiori e rigorose garanzie sulla tracciabilità dei vari passaggi della filiera. Auspichiamo, tuttavia, che l’intensificarsi delle attività di controlli non si traduca in un aggravio burocratico per aziende e produttori agricoli”. Patruno ha anche espresso “grande apprezzamento rispetto alla decisione, annunciata sempre dal Ministro, di affidare ad Ismea un’indagine sulla distribuzione del valore aggiunto del prezzo finale della pasta tra i vari attori della filiera, al fine di evitare speculazioni. Si tratta di un tema che ci sta particolarmente a cuore, essendo la cooperazione la forma di impresa che ha insita nella sua mission la tutela e la valorizzazione del reddito dei produttori agricoli”.
“Bene i controlli lungo la filiera perché agevolano la tracciabilità, così come è fondamentale conoscere la provenienza del grano, per permettere di garantire la salubrità del prodotto”, ha dichiarato Filippo Schiavone (Confagricoltura). Per Confagricoltura occorre evitare speculazioni sui prezzi, controllare la catena del valore per riuscire a dare margine di reddito a tutti gli elementi della filiera e rafforzarne i rapporti. A proposito della scadenza il 31 dicembre dell’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta per il grano usato nella pasta: “non serve una proroga - ha concluso Schiavone - perché conoscere la provenienza del grano usato per produrre questo capolavoro del ‘made in Italy’ è un diritto che va assolutamente stabilizzato, non semplicemente prorogato”.

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