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VINO E PAESI TERZI

Ocm promozione, la graduatoria nazionale: 27,5 milioni di euro di contributo (su 63,7 di spesa)

Di Istituto Grandi Marchi, Zonin1821, Herita Marzotto Wine Estates e Nosio (Mezzacorona) i progetti più ingenti (e cofinanziati)
FONDI, OCM VINO, PAESI TERZI, PROMOZIONE, vino, Italia
Ocm Vino Promozione nei Paesi Terzi: la graduatoria nazionale 2025/2026

27,5 milioni di euro di cofinanziamento pubblico con i fondi dell’Ocm Vino promozione (di cui 22 milioni di euro, come anticipo, e 5,5 milioni di euro, a saldo), per una spesa totale di 63,7 milioni di euro, divisi in 15 progetti guidati da grandi cantine o compagini consortili e aggregative: tanto mette sul campo la graduatoria nazionale dei progetti di promozione del vino italiano nei Paesi Terzi, per l’annualità 2025/2026, pubblicata, in questi giorni, dal Ministero dell’Agricoltura. Risorse ingenti ed importanti (a cui si sommano quelle, oltre 70 milioni di euro, gestite dalle singole regioni) a supporto delle imprese del vino, che fanno i conti, ora più che mai, con un mercato interno in contrazione e con esportazioni in frenata sul recente passato.
Scorrendo la graduatoria in ordine di “importi”, la compagine più finanziata è quella di Istituto Grandi Marchi
 - che riunisce 18 delle più prestigiose cantine italiane (Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Antinori, Argiolas, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Col d’Orcia, Donnafugata, Jermann, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido, Tenuta San Leonardo ed Umani Ronchi), che, in 20 anni, hanno visto raddoppiare i propri fatturati, a 660 milioni di euro nel complesso, di cui il 55% all’export, in Usa in testa, ndr - con 3,87 milioni di euro di contributo ammesso su un progetto complessivo da 9,67. A seguire, un altro colosso del vino italiano come Zonin1821, che si è visto approvare un progetto da 8,31 milioni di euro, finanziato con 3,32 milioni di euro, davanti ad un altro “big” del panorama nazionale come Herita Marzotto Wine Estates (ex Gruppo Santa Margherita, ndr), con 3,27 milioni di euro di contributo ammesso, su un progetto da 8,17 milioni di euro.
A seguire, ecco i 3,02 milioni di euro per un progetto da 7,5 di Nosio, l’azienda commerciale controllata dal gruppo Mezzacorona, tra i leader della cooperazione trentina, e poi il Consorzio Tuscany & Co 2,72 milioni di euro di finanziamento per un progetto da 5,45. Il gruppo Fantini Wines (di proprietà di Platinum Equity), invece, ha ottenuto l’approvazione di un progetto da 5,9 milioni di euro, cofinanziato con 2,36, mentre Frescobaldi, tra i grandi nomi del vino di Toscana, ne riceverà 2,05 per un progetto di promozione da 4,1 milioni di euro. Ancora, Schenk Italia, la divisione italiana del gruppo internazionale Schenk Family 1893, con 1,34 milioni di euro di finanziamento per 2,69 di progetto di promozione, e poi la compagine di “Be Wine”, con 1,33 milioni di euro finanziati su 2,88 di progetto. Davanti, di poco, al gruppo cooperativo La Marca, tra le realtà più grandi del Prosecco, con 1,32 milioni di euro di finanziamento su 3,3 di progetto.
Finanziati con contributi sotto a 1 milione di euro, anche il Consorzio con attività esterna Italian Essence (747.329 euro su un progetto da 1,49 milioni di euro), Magellano (finanziamento da 736.837 euro su un progetto da 1,47 milioni di euro), Vigneto Italia (481.544 euro su un progetto da 963.089 euro), la Società Agricola Roeno di Fugatti (583.574 euro di contributo per un progetto da 1,22 milioni di euro) e Federdoc (245.586 euro per un progetto da 501.748 euro).

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