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MADE IN ITALY

Olio, rischio speculazioni per l’invasione di prodotto tunisino low cost

Coldiretti e Unaprol lanciano l’allarme: l’Italia è diventato il principale importatore di prodotto dal Paese nordafricano
Coldiretti, OLIO EXTRA VERGINE D'OLIVA, TUNISIA, UNAPROL, Non Solo Vino
Rischio speculazioni per colpa dell’olio tunisino, che costa meno di 5 euro al litro

L’invasione di olio tunisino a prezzi stracciati alimenta il rischio di speculazioni ai danni dei produttori nazionali, rendendo necessario anche alzare la guardia contro il pericolo frodi. A denunciarlo sono Coldiretti e Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano) in riferimento al fatto che l’Italia è diventato il principale importatore di prodotto dalla Tunisia, con ben un terzo del totale giunto nel nostro Paese nei primi due mesi di campagna olivicola, proprio in concomitanza con l’arrivo dell’olio nuovo nazionale. L’olio tunisino viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione.
Una concorrenza sleale, sia considerata l’alta qualità del prodotto made in Italy, sia il fatto che nel Paese nordafricano non vigono le stesse regole in materia di utilizzo di pesticidi e di rispetto delle norme sul lavoro vigente nell’Unione Europea. 
A favorire le importazioni dalla Tunisia è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale, nel periodo 1° gennaio-31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali.
“Per tutelare gli olivicoltori italiani occorre rivedere il periodo di applicazione dell’accordo tra Ue e Tunisia, restringendolo al periodo 1° aprile-30 settembre ed evitando così che l’olio magrebino arrivi proprio in concomitanza di quello “nuovo” nazionale” sottolinea il presidente di Unaprol David Granieri.
L’arrivo di olio straniero low cost alimenta peraltro anche il rischio frodi, con il prodotto estero spacciato per italiano. Da qui la richiesta dell’istituzione di un sistema telematico di registrazione e tracciabilità unico a livello europeo, per proteggere l’olio extravergine d’oliva e garantire trasparenza lungo tutta la filiera produttiva, come scritto in una recente lettera al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.
L’olio d’oliva rappresenta un comparto strategico per il made in Italy agroalimentare, grazie all’impegno delle circa 400.000 aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, secondo l’analisi Coldiretti. L’Italia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (43 Dop e 7 Igp).

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