02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

ORA E’ POSSIBILE QUANTIFICARE E DESCRIVERE LE EMOZIONI CHE DÀ UN VINO, GRAZIE AD UN NUOVO METODO DEL CENTRO STUDI ASSAGGIATORI

Il vino è fonte di emozioni, ma non finora non si era mai riusciti a descriverle scientificamente. Ora si può, grazie a un nuovo metodo del Centro Studi Assaggiatori (www.assaggiatori.com) che ha appena testato Merlot e Cabernet di diversi Paesi. Per descrivere le emozioni che un vino può dare a chi lo beve, il Centro Studi Assaggiatori punta su una nuova tecnica: il BST analogico-affettivo.
Manuela Violoni, responsabile dello sviluppo, spiega di cosa si tratta: «E’ un test soggettivo che coglie l’impatto che ogni vino ha sull’emotività e sull’immaginazione degli assaggiatori. E’ strutturato secondo un metodo semiotico e di programmazione neurolinguistica e consente di misurare alcuni elementi chiave dell’interpretazione che i soggetti danno del vino. Questo a partire dall’impatto emotivo dell’aroma, dalla caratterizzazione dei valori attribuiti dal vino stesso e dal suo inserimento in un possibile contesto di acquisto o di consumo». Questo metodo è frutto dell’esperienza accumulata in 15 anni di ricerca e didattica sviluppati dal Centro Studi Assaggiatori, la più grande unità di ricerca sull’analisi sensoriale in Italia. E’ stato recentemente applicato con successo a tre Merlot-Cabernet frutto di condizioni climatiche, viticolture e tradizioni enologiche diverse: un Bordeaux Aoc (scuola francese), un Valcalepio rosso riserva Doc (emblematico del taglio bordolese in Italia) e un vino di Merlot e Cabernet-Sauvignon (rappresentante delle nuove culture enologiche).
Il test ha dato risposte interessanti. «Il Bordeaux è uno dei vini forse più studiati dal punto di vista sensoriale, soprattutto aromatico: risulta perciò sorprendente osservare che emotivamente il suo aroma risulta tra i meno evocativi» afferma Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori. «Infatti è stato valutato nel test tra i più buoni, i più ricchi e i più aristocratici. Inoltre è stato definito dagli assaggiatori come delicato e femminile, rispetto agli altri più forti e maschili. Ma le immagini evocate dal Bordeuax negli assaggiatori indicano che la sua capacità di coinvolgere emotivamente è minore rispetto al cileno e al Valcalepio. Quest’ultimo ha ha una caratterizzazione dai contorni più smussati e più equilibrata e viene definito come abbastanza forte e maschile. Molto interessante quanto emerge dal cileno, che ha un profilo nettamente più particolare. Infatti ha un odore molto evocativo e nel gruppo testato è tra quelli meno tranquillizzanti e più capaci di innervosire. Mediamente piace, ma è considerato piuttosto povero: dal carattere abbastanza allegro, è anche tra i meno sensuali. E’ per questo non è assolutamente visto come un vino da enoteca o da ristorante. Inoltre, andando a vedere le occasioni di consumo più adatte, è significativo notare come i giudici lo indichino come decisamente meno salutare degli altri».
I risultati di questa sperimentazione saranno presentati il 26 novembre alla tavola rotonda del Concorso Internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme”. Verranno inoltre ripresi in un servizio sul trimestrale “L’Assaggio”, l’unica rivista in Italia dedicata completamente all’analisi sensoriale.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli