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“PALATI FINI” DEL VINO E DELLA MUSICA, DAL 24 LUGLIO AL 2 AGOSTO, SULLA “STRADA DEL SAGRANTINO”. DI SCENA L GRANDE MUSICA: DAL FADO PORTOGHESE ALLA GIPSY, DALLE INCANTEVOLI DANZE DEI DERVISCI A QUELLE MEDITERRANEE

Genius Loci: un’espressione semplice, con cui i latini individuavano qualcosa di straordinario e unico legato ad un luogo. Ogni sera, il Sagrantino, “genius loci” della terra umbra, esce dalla bottiglia per accompagnare emozioni di altre musiche, per confrontarsi con vini e cibi di altre terre, per esaltare culture di altri uomini: lo propone, dal 24 luglio al 2 agosto, il festival musicale “Genius Loci” (info: Strada del Sagrantino, tel. 0742/378490, www.stradadelsagrantino.it), sulla “Strada del Sagrantino”, che coinvolgerà i territori di Montefalco, Bevagna, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria.
Un territorio, quindi, naturalmente unito per la sua vocazione, la produzione di questo rosso autoctono, ed ora anche per lo stesso amore per la musica fuori dai luoghi comuni. In tutti i sensi. Nel senso musicale con la continua ricerca di proposte con forte radice etno-world (il Fado portoghese, la musica gipsy, le incantevoli danze dei dervisci, e poi ancora mediterraneo con musiche siciliane ed una veloce escursione in centro america con la tradizione cubana) e, nel senso geografico, scegliendo, come palcoscenico, quei luoghi dell’Umbria più nascosta e più mistica, come conventi, rocche, abbazie e suggestive piazze.
Un festival, otto serate, sono un ottimo pretesto per regalarsi una vacanza in questo territorio, quello della “Strada del Sagrantino”, che tanto riesce ad offrire al di fuori anche di questo momento musicale. Itinerari di castelli e rocche, visite guidate e degustazioni nelle cantine e nei frantoi oleari, le opere del Perugino e di Benozzo Bozzoli, la più alta concentrazione di chiese romaniche, suggestive colline coltivate a vigna ed olivo. E, inoltre, ogni serata, nel corso del concerto, tante tentazioni enogastronomiche con gli abbinamenti proposti dall’Enoiteca “Il Bacco Felice” di Salvatore Denaro, un’“oste” classico, vero, simpatico, uno dei pochi rimasti in Italia.

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