Con un consumo di 5,3 milioni di ettolitri nel 2017 - pari a 709 milioni di bottiglie - Parigi è la città dove si beve più vino al mondo, seguita dalla conurbazione della Ruhr (Essen, Dortmund, Duisbourg), il cui consumo è stato di 4 milioni di ettolitri (537 millioni di bottiglie), e al terzo posto, da Buenos Aires (3,6 millioni di ettolitri). Ai piedi del podio c’è Milano (3,3 milioni di ettolitri), seguita da Londra (2,95 milioni), New York (2,8 millioni), Los Angeles (2,2 millioni), e quindi da Roma (1,7 millioni), alla posizione n. 8 di una Top 10 che si chiude con Berlino (1,95 millioni) e Tokyo (1,2 millioni), unica città asiatica di questo ranking. A dirlo, lo studio “Consumo e la distribuzione del vino nei grandi agglomerati urbani a livello mondiale” di Wine Paris, il grande evento internazionale rivolto ai professionisti del vino di scena dall’11 al 13 febbraio all’Expo Porte de Versailles, con il supporto del JFL Conseil/XJ Conseil analyses et décisions (a partire da dati Iwsr e Iri, Chd, Fda Usa, Nielsen e Gfk).
Una grande fetta di mercato e di consumo si concentra nelle grandi città. In totale, il 54,9% della popolazione mondiale vive in città, una percentuale che tende a crescere nei principali Paesi consumatori di vino: l’83 % degli inglesi, l’82% degli americani, l’80% dei francesi, l’80% degli spagnoli e il 77% dei tedeschi vivono, comprano e consumano il loro vino in città. Ma secondo lo studio è interessante notare che l’Italia ha ben due città presenti in una classifica che conta appena 10 posizioni.
New York, Paris e Londra annoverano numerosi punti di distribuzione on e off-trade: sono 38.900 a nella Grande Mela, 23.750 nella Ville Lumière e 17.500 nella City, mentre sono solo 13.350 nella Ruhr. Se rapportato alla popolazione, questo dato fa di Parigi l’area di distribuzione più densa al mondo. E la posizione leader della capitale francese è animata da una rete importante di opinion leader (20.000 hotel e ristoranti, wine bar, caffé, 1.100 enoteche, 1.990 grossisiti, 142 stellati della Guida Micheli). Parigi offre ai consumatori francesi così come ai milioni di turisti e uomini d’affari internazionali che accoglie (33,8 milioni nel 2017) una vetrina per i grandi vini, con una diversità ineguagliabile di territori e produzioni. I grandi agglomerati urbani sono inoltre il luogo dove nascono le tendenze e le mode relative al consumo. La domanda di vini naturali, di vini bio o l’interesse per il vino rosato sono fenomeni il cui inizio può essere tracciato proprio a Parigi.
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