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PARMIGIANO, PROSCIUTTO & CO.

Parma ha “mille” motivi per esser celebrata. Come essere la “capitale” della Food Valley italiana

Il 10 settembre la Città Ducale fa da sfondo alla “Cena dei Mille” (sold out). Nel menù le sue eccellenze e la firma di Davide Oldani e Iginio Massari

Se Parma ha “mille” motivi per esser celebrata, c’è sicuramente quello di essere la “capitale” della Food Valley italiana, dove l’agroalimentare vale 8,2 miliardi di euro, tra Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma & Co, eccellenze che portano nel mondo il “brand” della Creative City of Gastronomy per l’Unesco, territorio con il maggior numero di prodotti tutelati da marchi di qualità del Belpaese, e terza Provincia d’Italia per valore dell’export. E con ospiti d’eccezione come lo chef stellato Davide Oldani e il maestro pasticciere Iginio Massari, il contributo artistico del Teatro Regio - Verdi Off, a intrattenere gli ospiti, e la presenza di tutte e sei le filiere agroalimentari - alle Dop del Parmigiano e del Prosciutto con i rispettivi Consorzi, si uniscono il latte (Parmalat), la pasta (Barilla), il pomodoro (Mutti e Rodolfi Mansueto) e le alici (Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti), simboli della doppia natura parmense di polo dell’industria alimentare, oltre che dell’enogastronomia tradizionale ed artigianale - il 10 settembre a Parma tornerà la “Cena dei Mille” (già sold out), organizzata dalla Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy, guidata da Massimo Spigaroli (“re” del Culatello di Zibello all’Antica Corte Pallavicina), con Comune di Parma, Parma Alimentare e Parma, io ci sto!.
Nelle isole gastronomiche tra le bellezze della Città Ducale - come la Cupola del Duomo con gli affreschi dell’“Assunzione della Vergine” del Correggio ed il “Ciclo dei Mesi” del Battistero di Benedetto Antelami - colta, raffinata e splendida - grazie ai Farnese, ai Borbone e all’Imperatrice Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone e “amata sovrana”, e come “La Chartreuse de Parme” resa immortale dal romanzo di Stendhal, i capolavori del Parmigianino e la musica di Arturo Toscanini e di Giuseppe Verdi, a cui ha dato i natali, oltre ad ospitare a lungo Niccolò Paganini - si affiancheranno anche le Igp come Coppa di Parma e Salame Felino, oltre a un’altra Dop di prestigio del territorio come il Culatello di Zibello, attraverso i rispettivi Consorzi, mentre ad accompagnare nei calici ci saranno i Vini dei Colli di Parma (tutte eccellenze raccontate anche nei primi Musei del Cibo, italiani, dedicati e divulgativi)
Il menù della cena per 1.000 commensali - in una tavolata lunga 400 metri, un modello poi replicato da altre città italiane - vedrà l’antipasto, Carpaccio di pomodoro accompagnato da cetriolo barattiere crudo, cipolle borettane e ultimato con una maionese di mandorle, realizzato da Alma-La Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata dal maestro Gualtiero Marchesi, che ha sede nella Reggia di Colorno, la “piccola Versailles” italiana; il primo piatto firmato da Oldani, due stelle e stella Verde Michelin con il ristorante D’O a Cornaredo, che sarà la Sfoglia di pasta, ragù vegetale, pomodoro, anguria e vino passito; il secondo ideato da Parma Quality Restaurants, il Consorzio che riunisce oltre 40 ristoranti di Parma e provincia, ovvero il Filetto di Vitello dei 1000; il pre-dessert dell’associazione di cuochi stellati Chef to Chef con Gino Fabbri, pluripremiato pasticciere bolognese, la Meringa, limone e basilico. Pensando a Parma; e, infine, il gran trionfo di arte pasticciera di Iginio Massari Alta Pasticceria, un panettone da 50 grammi, un mini maritozzo e quattro tipi di mignon selezionati dalla gamma del maestro pasticciere, ovvero tiramisù, setteveli, piemontesina e una sacher d’autore.
Naturalmente ci sarà un’importante selezione di vini ad accompagnare la “Cena dei Mille”: Franciacorta (antipasto e primo), Chianti Classico Riserva di Capannelle (secondo), e Moscato d’Asti di Cordero San Giorgio per il dessert, in collaborazione con l’Ais-Associazione Italiana Sommelier di Parma. Ma non mancheranno anche il fondamentale servizio di sala per la riuscita della cena, grazie ai contributi dei team capitanati da Marzo Pizzigoni e Luciano Spigaroli. E, infine, Bormioli, nota azienda glassmaker parmigiana, realizzerà un piatto dedicato, per una “mise en place” tutta “made in Parma”.

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