Un’azione di contrasto per l’arrivo del grano russo in Europa. Il Consiglio Ue ha adottato, oggi, un regolamento che mira ad imporre tariffe “proibitive” sui prodotti cerealicoli importati dalla Russia e dalla Bielorussia. Il regolamento, di fatto, aumenta i dazi su cereali, semi oleosi e prodotti derivati da questi due Paesi. Secondo il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “la decisione dei ministri dell’Ue di aumentare i dazi a livello europeo sulle importazioni di prodotti agricoli dalla Russia e dalla Bielorussia, a partire dal primo luglio, va nella direzione auspicata e sostenuta dal nostro Governo. Grazie all’azione del Presidente Meloni, l’agricoltura è tornata al centro del dibattito politico in Europa, fino ad approdare il 21 marzo tra i punti in agenda del Consiglio europeo. Pochi giorni dopo, al Consiglio Agrifish del 26 marzo, l’Italia ha portato una posizione chiara ribadendo la necessità di adottare la misura, che oggi è stata approvata, per tutelare i nostri produttori agricoli e rafforzare la stabilità del settore. Questo provvedimento, come ha confermato il commissario Ue per il Commercio Valdis Dombrovskis, “contribuirà a limitare le entrate della Russia e a contrastare le esportazioni illegali di grano sottratto all’Ucraina”.
Anche Confagricoltura accoglie positivamente la decisione del Consiglio dell’Ue: la Confederazione, infatti, aveva fortemente sollecitato, a marzo, l’approvazione di questa misura da parte del Consiglio, dopo la proposta ufficiale della Commissione, “per evitare la destabilizzazione del mercato europeo e fermare la corsa al ribasso dei prezzi. La Federazione Russa, infatti, è arrivata a controllare il 25% delle esportazioni di cereali a livello globale. Il regolamento - spiega Confagricoltura - aumenta i dazi sui cereali, sui semi oleosi e sui prodotti derivati provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia fino a bloccare, di fatto, le importazioni di questi prodotti sul mercato europeo. Queste misure riguardano i prodotti originari o esportati direttamente o indirettamente dalla Federazione Russa o dalla Repubblica di Bielorussia verso l’Ue” e “non riguarderanno il transito attraverso l’Ue da entrambi i Paesi verso altri Paesi terzi”. Secondo Confagricoltura, “per quando riguarda cereali, semi oleosi e prodotti derivati, con i dazi si potrebbe aprire un recupero, per le produzioni europee, di 4,3 milioni di tonnellate per un controvalore di 1,3 miliardi di euro”. Le misure entreranno in vigore a partire dal 1 luglio 2024.
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