“Il problema di fondo è che siamo entrati in un ciclo caratterizzato da una sovrapproduzione mondiale di “premium wines”. La conseguenza inevitabile è una concorrenza sempre più aggressiva, una pressione sui prezzi ed anche un miglioramento della qualità media.
Occorre, quindi, prendere coscienza di questi nuova (anche se prevista) situazione, che è destinata a protrarsi per il tempo sufficiente a riequilibrare la situazione (prevedo 5-7 anni).
Nel frattempo, ogni produttore, ogni azienda, a seconda delle sue caratteristiche e delle sue possibilità di reazione, metterà in atto i provvedimenti che riterrà più efficaci ed opportuni. In linea generale, se è vero che, in questo momento, può apparire più conveniente essere acquirenti di uva o di vino in quanto il loro prezzo è inferiore al costo di produzione, è anche vero che la partita si gioca principalmente sulla qualità e che per ottenerla non si può che passare dalla gestione diretta del vigneto”.
Piero Antinori, produttore
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