“Più preoccupazione che ottimismo, cautela e grande voglia di capire”. Ecco, nelle parole di Emilio Pedron, amministratore delegato del colosso Gruppo Italiano Vini, l’atmosfera che si respira al Vinexpo di Bordeaux, di scena dal 21 al 25 giugno. “Per i vini di un certo prezzo l’atmosfera è pesante, un importante personaggio degli Stati Uniti mi diceva che sopra i 20 dollari si vende la metà dei quantitativi normali. Quindi c’è una segmentazione di prezzo importantissima, con una fascia sopra la quale si vende molto meno, mentre al di sotto le cose vanno benino. E l’altra tendenza è che il canale della ristorazione perde, mentre tiene il consumo a casa. Queste sembrano essere le grandi direzioni in cui si muove il mercato”.
Pedron punta poi l’attenzione su un altro aspetto: “qui a Vinexpò mancano importanti player, come Gallo, Costellation Brands e qualche grande Chateaux che preferisce fare il proprio gioco “in casa”, quindi comincia a esserci qualche momento di riflessione sulle fiere, sulle esposizioni e sui saloni del calibro di Vinexpò. In altre parole - prosegue Pedron - è ancora attuale la formula? È ancora l’unico modo per realizzare le cose? Oppure questa crisi porta anche delle nuove formule di promozione? Le risposte chiaramente non le abbiamo, ma le domande iniziamo a porcele”.
“Oggi i mercati iniziano ad essere molto più delineati - spiega Pedron - e comprensibili nel loro andamento, e in più ogni fase dell’economia delle aziende ha meno margini e profitti a disposizione, e allora ognuno deve studiare il modo di investirli nella maniera più conveniente. Sono le fiere, o è qualcos’altro? Adesso ci sono reazioni poco decise, ma nei prossimi mesi...”.
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