Immaginate di tornare da un viaggio in un Paese lontano con un “souvenir verde”: magari una piantina, dei semi o un frutto fresco. Un gesto che può sembrare del tutto innocuo, ma che in realtà potrebbe rappresentare una minaccia concreta per l’ambiente e l’agricoltura del nostro Paese. È proprio su questo rischio, spesso sottovalutato, che si concentra l’edizione n. 3 della campagna #PlantHealth4Life, appena lanciata in Italia grazie all’impegno dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e della Commissione Europea. “Una pianta non è solo una pianta, ma può trasportare anche altri organismi viventi - afferma o Giuseppe Stancanelli, team leader per la valutazione del rischio fitosanitario presso l’Efsa - nel nostro mondo interconnesso, le piante si muovono più che mai. Ecco perché l’Ue si basa su una valutazione dei rischi validata da dati scientifici per comprendere e gestire le potenziali minacce per la salute delle piante, contribuendo a proteggere l’ambiente, l’agricoltura e la biodiversità. Attraverso la campagna #PlantHealth4Life, stiamo sensibilizzando l’opinione pubblica in tutta Europa”. Con il coinvolgimento di 26 Stati membri dell’Unione Europea, l’iniziativa mira a trasformare i cittadini - in particolare i viaggiatori curiosi che amano esplorare il mondo e la natura; i giardinieri che coltivano e si prendono cura di ortaggi, fiori e alberi a casa; i genitori preoccupati per il cibo che mangiano i propri figli e desiderosi di proteggere le comunità agricole, l’ambiente e la biodiversità per le future generazioni - in ambasciatori della salute vegetale, attraverso la diffusione di materiali informativi e contenuti social e video messi a disposizione sul sito di #PlantHealth4Life.
“Quando i cittadini comprendono il ruolo vitale della salute delle piante nella loro vita, dagli alimenti sulle loro tavole all’aria che respirano, diventano potenti agenti di cambiamento. #PlantHealth4Life è un promemoria del fatto che ognuno di noi può fare una differenza significativa rimanendo informato e compiendo scelte ponderate che contribuiscono a proteggere ciò che ci sostiene tutti”, conclude Sylvain Giraud, capo dell’Unità Salute delle piante presso la direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare.
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