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Premio Masi n. 36, ecco i vincitori: a Luigi Moio (Università Federico II di Napoli) il “Premio Internazionale Civiltà del Vino” e all’attivista ruandese Yolande Mukagasana il “Grosso d’Oro Veneziano”. La premiazione il 30 settembre in Valpolicella

Italia
A Luigi Moio il Premio Masi per la Civiltà del Vino 2017

A Luigi Moio, docente all’Università Federico II di Napoli, il “Premio Internazionale Civiltà del Vino”, alla scrittrice e attivista ruandese Yolande Mukagasana, già candidata al Nobel per la Pace, il “Premio Internazionale Grosso D’Oro Veneziano”, allo storico e studioso delle migrazioni Emilio Franzina, alla storica dell’arte Paola Marini ed all’imprenditrice Elena Zambon, presidente della multinazionale farmaceutica Zambon Spa, il premio “Civiltà Veneta”: ecco i vincitori del Premio Masi, edizione n. 36, assegnato dalla Fondazione Masi guidata da Isabella Bossi Fedrigotti e sostenuta dalla storica cantina della Valpolicella guidata da Sando Boscaini.

“Con uno sguardo attento all’attualità, il Premio Masi 2017 incrocia come nella sua tradizione la dimensione territoriale veneta con una proiezione internazionale. Tra le molteplici chiavi di lettura dei riconoscimenti di questa edizione - spiega una nota - spicca quella al femminile. Sono infatti donne tre dei cinque vincitori (l’imprenditrice Elena Zambon, la storica dell’arte Paola Marini, e la ruandese Yolande Mukagasana). Altro fil rouge è la valorizzazione del “fare memoria” quale strumento per capire il presente e dare fondamenta al futuro. Lo si evince dai riconoscimenti assegnati allo storico Emilio Franzina e all’attivista Mukagasana. Allo stesso modo memoria e conoscenza diventano cultura condivisa anche nell’attività dell’enologo Luigi Moio, di Franzina, della Marini e della Zambon con la sua Fondazione Zoé”.
“I nomi dei premiati e il loro vissuto portano in primo piano temi talvolta urgenti e anche di drammatica attualità per l’Europa e il nostro Paese” commenta Isabella Bossi Fedrigotti. “Confidiamo che anche in questa edizione il Premio rappresenti l’occasione per accrescere la conoscenza culturale, l’unica che può dare avvio a un cambiamento positivo e consapevole - Sandro Boscaini, vice presidente Fondazione Masi e presidente Masi Agricola - le figure premiate e le loro testimonianze sono esempio per le giovani generazioni ma sono anche stimolo per noi tutti nel riappropriarci di quei valori, oggi confusamente offuscati, che in passato hanno permesso al nostro Paese di crescere, sia culturalmente che industrialmente, contribuendo così al benessere generale”.
La premiazione è di scena sabato 30 settembre nelle cantine Masi, con la firma della storica botte di Amarone ed a Verona (Teatro Filarmonico).

Focus - I vincitori del Premio Masi, edizione n. 36


Civiltà del Vino

Premio internazionale dedicato al grande mondo della vitivinicoltura, questa sezione premia le personalità più rappresentative che hanno contribuito ad esaltare l’antica cultura della vite e del vino.

Luigi Moio

“È riconosciuto internazionalmente per i suoi meriti di ricercatore, sperimentatore, docente e coinvolgente divulgatore anche attraverso il recente successo editoriale del libro “Il Respiro del Vino”. La sua figura si colloca tra le più autorevoli personalità italiane del mondo della scienza, di quello delle istituzioni e della nobile cultura della vite e del vino. È impegnato, con la moglie Laura, nell’azienda vitivinicola Quintodecimo da lui fondata”.

Grosso d’Oro Veneziano

Premio internazionale riservato a personalità che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando quella comprensione tra i popoli che si sviluppa in solidarietà, in progresso civile e pace.

Yolande Mukagasana

“Trasformare il conflitto in risorsa - dice Yolande - è una questione di volontà e di resistenza per le vittime del conflitto stesso”. Il premio le è conferito per aver saputo trasmettere attraverso la sua forza d’animo, i suoi scritti e la sua voce un messaggio di verità, giustizia e riconciliazione. Il riconoscimento con Lei ripropone una triste pagina della storia quale monito per le tante tragedie che si ripetono anche oggi con pari brutalità, alimentando incontrollati flussi migratori, insicurezza e moti di intolleranza tra popoli ed etnie”.

Civiltà Veneta

Riconoscimento a personalità - venete per nascita, per famiglia o per adozione - che si sono distinte nei campi della letteratura, dell’arte, del giornalismo, della scienza, dello spettacolo e dell’economia, e che con la loro opera hanno promosso e valorizzato le capacità della gente veneta nei più vasti campi dell’attività umana, facendosi portatrici dei valori fondamentali di questa terra.

Emilio Franzina

“Per avere indagato con rigore di storico, passione di ricercatore e pietas umana la storia spesso dimenticata degli ultimi e in particolar modo dei nostri emigranti, di cui ha ricostruito le condizioni sociali e politiche, le vicende migratorie, le espressioni dell’arte popolare, gli epistolari, le canzoni. Riconosciuto internazionalmente come uno dei massimi storici del fenomeno migratorio, Franzina ha il merito di riproporre all’attenzione un tema di stringente attualità”.

Paola Marini

“Per la straordinaria opera di studio, tutela e valorizzazione dell’arte veneta, svolta attraverso numerose pubblicazioni e importanti mostre e con la direzione prima dei Civici Musei d’Arte e Monumenti di Verona e ora delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Radicata profondamente nel territorio, ma aperta alle più innovative esperienze e collaborazioni internazionali, Paola Marini è una storica dell’arte che onora la civiltà veneta”.

Elena Zambon

“Per aver saputo sviluppare nell’industria farmaceutica - nel solco di una tradizione imprenditoriale di famiglia di lunga storia - non solo le potenzialità di ricerca e di espansione all’estero della Gruppo Zambon, ma anche attraverso la Fondazione Zoé e il Codice Etico della società quei valori morali e sociali che il fondatore aveva posto sin dall’inizio alla base della sua attività”.

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