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LA PRIMA ANALISI

Prezzi più alti, consumi in discesa e abitudini diverse: bollicine italiane, un fine 2023 in calo

Il primo “bollettino” di Ceves-Uni: oltre 70 milioni di bottiglie saranno stappate per le festività di fine anno. Tiene il canale Horeca
BOLLICINE, CENTRO STUDI CEVES-UNI, GIAMPIETRO COMOLLI, ITALIA, SPUMANTI, Italia
Per le bollicine italiane il 2023 è stato in calo rispetto ad un anno fa

Acquisti in calo, ma non nell’horeca, prezzi aumentati e che di fatto porteranno ad un incremento di valore rispetto ad un anno fa (allontanando però una parte dei consumatori), export con luci ed ombre. Gli spumanti arrivano nel loro momento più “chic”, quello delle festività natalizie, e il centro analisi mercati e cosumi e osservatorio economico Ceves-Uni, per l’occasione, ha divulgato una prima analisi sulle stime dei consumi e degli acquisti delle bollicine italiane. Quello che emerge rispetto al 2022 è, in primis, un aumento dei prezzi allo scaffale e nelle liste dei vini, con una quota, variabile per tipologia e canali (gdo e horeca), dal 15% al 26%. Il lievitare dei prezzi non è proporzionale agli acquisti che infatti risultano in calo, se comparati a quelli di un anno fa, tanto nella Gdo che nell’e-commerce ma non nell’horeca dove gli ordini e gli acquisti di fine anno si mantengono grazie agli abbinamenti con i vari menù ma anche allo champagne che in Italia aumenta tanto in volume che in fatturato. La stima è che voleranno 70-71 milioni di “tappi a fungo” per tutte le festività con un giro di affari al consumo di 712 milioni di euro. Brinderemo meno per salutare il 2024 dove si prevedono 35-38 milioni di bottiglie stappate (-8% sul 2022) con la fascia di prezzo tra i 5 ed i 9 euro che va per la maggiore sullo scaffale e dai 40 ai 50 euro per l’horeca. Nell’analisi viene riscontrato come ancora non c’è il pienone nei ristoranti e negli alberghi ma anche un calo di consumi nelle feste pubbliche all’aperto, un segnale che viene accostato all’effetto “no alcol” in voga tra i giovani. Le bollicine italiane confermano un trend positivo all’estero grazie ad Asti e Prosecco ma “meglio in valore che in volumi”, riporta l’analisi. Per quanto riguarda l’export ed i consumi fuori dai confini nazionali in occasione delle festività, viene segnalato un recupero in Usa e Uk, ottimi segnali dall’Europa ma anche crolli in Asia e Oriente con la Cina in calo al contrario della Russia che è invece in crescita. La stima è di 210-215 milioni di bottiglie stappate con il Prosecco Doc ed il Prosecco Superiore Docg (Valdobbiadene, Conegliano, Asolo, Cartizze) a trainare le bollicine italiane (180-185 milioni di bottiglie) nei “fatidici” 30 giorni di fine anno.
Giampietro Comolli, presidente dell’osservatorio e del Centro studi Ceves-Uni, ha anticipato una stima e un commento: “Abbiamo constatato più realismo negli acquisti e nei consumi che euforia dopo anni di crescita. Segnale che richiama più attenzione istituzionale, più managerialità nei Consorzi, più addetti esperti nelle imprese per un paese “enologico” come l’Italia. Il vino fa parte della nostra antica cultura, perdere il rapporto anche occasionale e la stagionalità dei consumi è un segnale che va di pari passo con altri anche più importanti”. Come il cambiamento che vede protagonisti i giovani che stanno adottando un modello di vita diverso da quello delle generazioni precedenti e che sembrano non affascinati dal vino. E poi c’è l’aspetto economico, i consumatori non sono rimasti infatti insensibili all’aumento di prezzo di determinate etichette che prima magari avevano un costo più “abbordabile”, ma anche i prodotti di “fascia medio-alta” risentiranno, a livello di consumi, nelle imminenti festività.
Tra le bollicine più gettonate in Italia, vanno bene Alta Langa e Trentodoc con la Franciacorta, spiega l’analisi, che “mantiene lo stesso livello di vendite e prenotazioni del 2022 con prezzi molto stabili. Extrabrut e dosaggio zero i più gettonati, leggera frenata per il Satèn e millesimati riserva di tutte le zone, ad eccezione delle solite icone come Giulio Ferrari, Anna Maria Clementi, Moretti Bellavista. Fra i super-selezionati, gli Champagne sono in crescita. Mantengono le posizioni, anche se un po’ con fatica, le bollicine regionali. Il Prosecco Doc, il Valdobbiadene Docg, l’Asolo Docg e il Cartizze Docg mantengono le posizioni (+1,1%) con prezzi leggermente in crescita (+4%)”.

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