Lo sciopero degli autotrasportatori che in questi giorni sta bloccando tutta l’Italia rischia di provocare molti più danni del previsto anche ai produttori di vino: proprio il periodo a ridosso delle festività è infatti cruciale per il settore enologico, che nel mese di dicembre concentra una buona fetta del proprio business. Completamente bloccate le consegne di bottiglie ai grossisti, alla rete vendita e alla grande distribuzione, con il rischio di non arrivare in tempo per gli acquisti destinati ai regali e ai cenoni di Natale e Capodanno.
In molti casi anche la produzione stessa è in pericolo: impossibile infatti per le imprese ricevere bottiglie, cartoni o imballaggi, con la conseguenza di una paralisi totale della linea di confezionamento. “I danni maggiori - spiega Ottavio Cagiano di Federvini - riguardano però le aziende spumantistiche, che durante le feste di Natale e Capodanno realizzano il grosso del loro fatturato. Questo sciopero, che impedisce di consegnare le bottiglie ai punti vendita, rappresenta per il settore un danno inimmaginabile. Basti pensare che il valore delle bollicine non vendute in questi giorni non potrà certamente essere recuperato in seguito”.
Su www.winenews.tv, in un’intervista esclusiva a Lamberto Gancia, a capo di una delle case spumantistiche più importanti d’Italia, spiega che “i danni sono ingenti e riguardano non solo la distribuzione, ma anche la produzione e la promozione; dal momento che il 60% della vendita delle “bollicine” viene fatta in questi giorni, la perdita si potrebbe aggirare tra gli 80 e i 100 milioni di euro”.
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