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CONEGLIANO VALDOBBIADENE

Prosecco Docg, il 34,9% della superficie vitata è a Produzione Integrata (+152,7%, dal 2021)

È la fotografia del primo “Rapporto di sostenibilità” voluto dal Consorzio, che compie il primo passo verso il “Patto del Territorio” con 15 sindaci

Una Denominazione già sensibilizzata verso tematiche ambientali e sociali, a partire dai sistemi per gestire gli interventi in vigneto, dall’uso controllato dei prodotti fitosanitari, con metodi e strumenti di analisi e monitoraggio come le capannine metereologiche (usate dal 31,4% delle case spumantistiche), alla consultazione dei Bollettini di difesa del Consorzio (70,3% di imbottigliatori e 76,7% di aziende). Ma anche per il ricorso ai sistemi di lotta integrata nei vigneti, come la confusione sessuale (22,3% delle case spumantistiche e 7,9% delle aziende), e le tecniche di difesa che consentono di stimolare i processi naturali della pianta, come biostimolanti (usati, rispettivamente, dal 31,4% e dal 21%) e corroboranti (26,45% e 21%), per una maggiore tolleranza agli stress abiotici provocati da fattori ambientali e per ridurre i trattamenti con prodotti fitosanitari. In generale, l’impegno profuso da tempo dalle aziende - che danno sempre più spazio ai giovani, il cui ingresso nei ruoli operativi, di coordinamento o dirigenziali è cresciuto del 44,5% negli ultimi 5 anni - nella gestione sostenibile del vigneto, guidata dal Protocollo Viticolo, sta favorendo una rapida crescita della superficie vitata certificata Sqnpi-Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata che segue le indicazioni del disciplinare di Produzione Integrata, che è pari a 3.039 ettari, il 34,9% della superficie totale della Denominazione: un valore decisamente aumentato dal 2021 (+152,7%), quando era di 1.203 ettari. È la fotografia scattata dal primo “Rapporto di sostenibilità della Denominazione”, voluto dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg per “misurarne” le performance rispetto ai tre pilastri della sostenibilità (economica, ambientale e sociale), presentato, ieri, a Villa dei Cedri a Valdobbiadene, e curato dal Cirve-Centro interdipartimentale per la ricerca in viticoltura e enologia di Conegliano e dal team del professore Eugenio Pomarici (come il “Rapporto Economico”, che, nel 2023, ha registrato -10% di vendite, ma +4,7% a valore per le bollicine venete https://winenews.it/it/conegliano-valdobbiadene-prosecco-superiore-docg-nel-2023-10-di-vendite-ma-47-il-valore_510638/).
Consorzio che, anche dopo le questioni discusse negli ultimi mesi sulla tutela del marchio - il cui unico nome corretto è “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg” - compie il primo passo anche verso il “Patto del Territorio” insieme ai 15 sindaci del Conegliano Valdobbiadene.
“Dopo il percorso virtuoso del Protocollo Viticolo, che ha accompagnato i viticoltori e tutti gli attori della Denominazione verso un approccio più sostenibile nella conduzione del vigneto, oggi presentiamo uno strumento utile a fotografare i numerosi passi avanti compiuti dalla Denominazione e a fornirci i punti cardinali per individuare con maggiore precisione il percorso che ci aspetta come produttori e come parte di una comunità dinamica e attiva. Inoltre, è l’Europa stessa che ci chiede di essere ricettivi verso esigenze ambientali ormai non più procrastinabili”, ha sottolineato la presidente del Consorzio Elvira Bortolomiol.
“Le discussioni che, a livello europeo, hanno portato all’approvazione del nuovo Testo unico sulle produzioni di qualità si sono sempre incardinate su quattro pilastri - ha spiegato Paolo De Castro, vice presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Ue - dal rafforzamento del ruolo dei consorzi, a beneficio dei quali abbiamo inserito nuovi poteri, alla maggiore protezione, anche nel sistema dei domini internet e quando le Ig sono utilizzate come ingredienti, dalla semplificazione, con tempi certi per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione, alla trasparenza, con l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore, e sostenibilità. A proposito della quale, e per comunicare meglio ai consumatori l’impegno dei viticoltori, abbiamo insistito per prevedere all’interno del nuovo Regolamento la richiesta di elaborazione da parte dei consorzi di un rapporto di sostenibilità che spieghi ciò che svolgono in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale, a cui il Prosecco Docg ha aderito anticipatamente”.
“Le Colline tra Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio Unesco e la bellezza del paesaggio ricamato dai vigneti è anche merito dell’attenzione dei viticoltori per il territorio e la sua biodiversità - ha aggiunto il direttore del Consorzio, Diego Tomasi - basti pensare che per il 57% è coperto da aree boschive, il 30% da vigneti, il 9% da altre coltivazioni e il 4% è urbanizzato”.
Le buone pratiche ambientali sono anche una leva per la sostenibilità sociale ed economica. Le azioni per mitigare l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e il percorso che ha portato all’eliminazione dei principi attivi più impattanti hanno effetti positivi sulla tutela della salute e della sicurezza della comunità e dei lavoratori. Azioni che, insieme alla ricerca di sempre maggiori standard di qualità e ad una gestione attenta dell’offerta, hanno consentito di rinforzare il posizionamento di mercato del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg anche nel 2022, confermandolo come un vino apprezzato in tutto il mondo che consente una remunerazione soddisfacente alle aziende che lo producono. Infine, uno sguardo alla sostenibilità sociale: dal Rapporto emerge come le aziende danno sempre più spazio ai giovani, il cui ingresso nei ruoli operativi, di coordinamento o dirigenziali è cresciuto del 44,5% negli ultimi 5 anni, nel 2022, il 37,3% dei lavoratori ha meno di 40 anni, con una media di 6,3 giovani per azienda. Sempre nel 2022, il Consorzio, oltre a garantire la propria presenza ai principali eventi organizzati tra le Colline, ha investito 100.000 euro per sponsorizzare manifestazioni, premi culturali e associazioni locali, come il prestigioso Premio “Campiello Giovani”.

Focus - Nasce il “Patto del territorio” del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg
Un percorso comune che li porterà a stringere un “Patto del territorio”: lo hanno intrapreso, compiendo il primo passo, il Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e 15 sindaci dei Comuni del Conegliano Valdobbiadene, ribadendo, ieri a Villa dei Cedri a Valdobbiadene, il valore della relazione nella generazione di soluzioni positive da un punto di vista economico e sociale e l’importanza di un impegno concreto verso obiettivi per il territorio, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola, e Don Andrea Forest, Delegato Vescovile per la Pastorale sociale e la Cura del Creato, a confronto su “Rigenerare il presente, Ripensare il futuro”, moderati da Edoardo Vigna, capo redattore del quotidiano “Corriere della Sera”.
La proposta di lavoro che il Consorzio avanza alle Amministrazioni spazia da una campagna di comunicazione per coinvolgere il territorio sulla relazione tra vigneto e sostenibilità ambientale, alla collaborazione attiva per la conservazione ed il miglioramento delle risorse ambientali nelle sue componenti di biodiversità; dalla verifica dello stato attuale dell’impronta carbonica dovuta all’attività vitivinicola e alla mobilità che rappresenta un fattore di grande utilità territoriale (su questo fronte vi è già un’esperienza condivisa per la mobilità sostenibile di persone e di merci, come Ecolog), alla collaborazione ad attività relative all’inclusione sociale coinvolgendo le aziende produttrici e i rappresentanti delle municipalità per dei percorsi formativi volti all’inserimento aziendale di nuovo capitale umano.
Come Consorzio che rappresenta centinaia di realtà produttive e migliaia di viticoltori - ha detto la presidente Elvira Bortolomiol - abbiamo deciso di inaugurare un nuovo “spazio di dialogo”. L’ascolto delle esigenze del territorio, la condivisione degli obiettivi e il confronto costante, crediamo siano la chiave per affrontare insieme il prossimo futuro”. “Con un impegno reciproco declinato su più fronti - ha specificato il direttore del Consorzio Diego Tomasi - dalla tutela, conservazione e rigenerazione delle risorse ambientali, alla creazione di un modello viticolo innovativo grazie alle competenze accademiche presenti sul territorio, fino alla mobilità sostenibile e l’efficientamento energetico delle produzioni sul territorio non dimenticando un’azione incisiva di coinvolgimento della cittadinanza”.

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