Che non ci sia un settore tanto frammentato quanto quello del vino, è un dato di fatto sul quale ci siamo espressi spesso, tanto che neanche i grandi gruppi possono considerarsi realmente “global”. Ora a ribadirlo arriva la ricerca di Euromonitor, “How wine companies can become global”, che spiega come “le prime 10 aziende vinicole producono il 13% del vino totale, mentre nella birra il 63% della produzione è riconducibile ai 10 players principali”. La difficoltà, in un “mercato - spezzatino”, è quella di imporsi sui mercati esteri e darsi una dimensione mondiale. Per crescere, i grandi gruppi dovrebbero comportarsi come i colossi della birra: ridurre il numero di etichette per semplificare l’offerta, ed acquisire aziende nei mercati “da conquistare”.
Salvo che il vino non è la birra, vive - e prospera - di dinamiche del tutto diverse: non si può pensare ad un ampliamento a suon di acquisizioni perché un’azienda vinicola è ben più di uno stabilimento. Ed anche il consiglio - che emerge dalla ricerca di Euromonitor - di razionalizzare l’offerta in base ai mercati che si vogliono conquistare, non sempre è così semplice, perché ogni vino racconta una storia a sé, e non è affatto facile decidere quale storia vale la pena raccontare ...
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