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QUANDO IL VINO VA IN CONTROTENDENZA … L’ESEMPIO? L’AMARONE DELLA VALPOLICELLA. NESSUNA CRISI, TUTTO OK. IL GRANDE ROSSO DEL VENETO IN 4 ANNI VERSO IL RADDOPPIO DELLA PRODUZIONE

In tempi di crisi, l’Amarone della Valpolicella viaggia controcorrente, forte degli 8,5 milioni di bottiglie vendute nel 2008. Con investimenti su nuovi terreni (rinnovato il 36% negli ultimi 7 anni) e ammodernamento cantine punta a raddoppiare la produzione in quattro anni, fino a 16 milioni di bottiglie che troveranno mercato in nuovi Paesi all’estero dove, per la prima volta, verrà, dal 2010, organizzato l’evento internazionale “Anteprima Amarone”. E’ l’obiettivo oggi presentato dal presidente del Consorzio della Valpolicella Doc, Luca Sartori, all’“Anteprima Amarone” n. 6.

Le aziende che producono Amarone della Valpolicella sono 168. In Valpolicella gli ettari vitati sono 6.022, +200 sull’anno passato, con 90 milioni di euro di valore delle uve, stabile, e 205 milioni di fatturato globale dei vini.

“La Valpolicella rilancia e investe - ha sottolineato Sartori - per la sua produzione più prestigiosa, l’Amarone appunto, marchio collettivo registrato in 36 Paesi con licenze d’uso rilasciate a 181 aziende vitivinicole.

La novità del millesimo 2005 è l’introduzione del contrassegno di Stato che nei piani dei controlli “erga omnes” garantirà la tracciabilità del prestigioso vino. Ci sono stati infatti, ha detto il presidente del consorzio, numerosi tentativi di falsificazione, prontamente smascherati dal Corpo Forestale e dall’Icq (Istituto per il Controlli Qualità)”.

“La vendemmia 2005 - ha spiegato l’enologo Daniele Accordino - non è stata facile, nonostante la scarsa produzione ha riequilibrato la situazione donando all’Amarone della Valpolicella 2005 eleganza, finezza e bevibilità ma soprattutto una ottima piacevolezza e promettente longevità”.

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