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QUANDO LA BANCA SI “TUFFA” NEL VINO: LA CASSA RURALE DI LAVIS-VALLE DI CEMBRA (TRENTO) ENTRA (CON L’8,3%) NEL CAPITALE DELLA CESARINI SFORZA SPA, GRIFFE DELLE BOLLICINE DEL TRENTODOC CONTROLLATA DALLA CANTINA LA VIS

Quando la banca si “tuffa” nel vino: la Cassa Rurale di Lavis-Valle di Cembra (Trento) entra nel capitale sociale di Cesarini Sforza Spa, griffe delle bollicine del Trentodoc, con un fatturato di 5 milioni di euro, controllata dal Gruppo La Vis. A motivare l’acquisizione dell’8,3% del capitale, con un’operazione da 500.000 euro, da parte dell’istituto di credito, c’è non solo la condivisione del territorio in cui le due realtà operano, e la volontà di investire e sostenere una realtà in forte e costante crescita, ma anche “una storia e una base sociale comune”, spiega il presidente della banca cooperativa Ermanno Villotti. “Inoltre - aggiunge - il nostro legame è evidenziato dal fatto che molti dei soci della Cantina La-Vis sono presenti anche in Cassa Rurale. Diventa così un’operazione dalla forte valenza cooperativa, per operare in sinergia a favore dei nostri soci e a sostegno del territorio”.

La partecipazione al capitale di un’azienda agricola e, nel caso specifico, vitivinicola, può essere anche una valida alternativa alla stretta creditizia che le banche stanno praticando in questo periodo di crisi: “per Cantina La Vis - sottolinea il presidente Roberto Giacomoni - è un’occasione importante e significativa; è un’opportunità per creare sinergie nuove tra il mondo delle istituzioni bancarie e le imprese, con l’obiettivo di accrescere il valore degli attori coinvolti e del territorio in cui operano”.

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