REGIONE SARDEGNA E MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE: “TUTELEREMO LA TRADIZIONE DEL TAPPO DI SUGHERO. CON I VINI DI QUALITÀ È UN BINOMIO INDISSOLUBILE”

“Non può esistere una bottiglia di vino di qualità senza il tappo di sughero. È un binomio indissolubile che non può essere messo in discussione. Le migliori cantine e le migliori enoteche del mondo questo lo sanno, perché il sughero è naturalità, è tradizione, è garanzia di perfette condizioni igienico-sanitarie”: è il messaggio della Regione Sardegna, uno dei territori a più alta vocazione per la produzione di tappi di sughero del mondo, ha voluto dare a Vinitaly per difendere due dei prodotti, e dei comparti, strategici per l’economia dell’isola: la vitivinicoltura e la sughericoltura.

Messaggio raccolto e rilanciato dal Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia: “senza il tappo di sughero non esisterebbe il Prosecco - ha esordito Zaia con una battuta - e comunque il sughero è tradizione: Regione e Ministero sono uniti e collaboreranno per difendere questo immenso patrimonio”.

L’assessore al turismo, Bastianino Sannitu ha insistito sul sughero “come risorsa anche culturale e turistica”; il presidente di Fipe (la Federazione italiana che raccoglie 250mila pubblici esercizi), Lino Enrico Stoppani, amministratore di Peck (storico tempio dell’enogastronomia di Milano famosa in tutto il mondo), ha ribadito come il sughero sia un elemento fondamentale non solo per la qualità, ma anche per l’immagine di un’etichetta: “nella nostra enoteca, che conta circa 100mila bottiglie, non ce n’è una che non abbia il tappo di sughero”; l’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato ha poi annunciato che sarà rivisto il Piano di forestazione, per avviare una serie di azioni sulle sugherete abbandonate o bruciate e ridare quindi prospettiva alla filiera e all’intero comparto.