La procedura di regolarizzazione dei rapporti di lavoro, avviata il 1 giugno, per agricoltura (ed anche per lavoro domestico e per assistenza alla persona, ndr) si è conclusa: 207.542 le domande ricevute dal portale del Ministero dell’Interno, in prevalenza da colf e badanti (85%), il resto ha riguardato il lavoro subordinato, perlopiù del mondo agricolo.
Numeri, almeno quelli dell’agricoltura, inferiori alle attese, ma che soddisfano, comunque, la Ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova. “Numeri importanti, che confermano ancora una volta di più la bontà della norma, la sua necessità, la giustezza del percorso avviato che adesso dovrà necessariamente proseguire anche con il Piano Triennale contro il caporalato, con la piattaforma che agevola l’incrocio trasparente domanda e offerta di lavoro, e l’offerta integrata di servizi a partire dal trasporto. Sono oltre 200.000 persone, uomini e donne sottratte all’invisibilità e restituite alla dignità e regolarità dei rapporti di lavoro e 13.000 cittadini stranieri che, da oggi, potendo contare su un permesso di soggiorno regolare, possono trasformarlo in permesso di lavoro regolare. L’incremento delle domande a partire dalla fine di luglio - conclude la Bellanova - dice quanto fosse necessario sostenere la norma con una comunicazione capillare e rivolta ai beneficiari. Il nostro obiettivo è sottrarre al lavoro nero e al caporalato, che non è solo in agricoltura, persone e braccia. Le migliaia e migliaia di persone che, anche in agricoltura, da oggi, hanno riguadagnato visibilità e dignità, sono una ragione in più per rafforzare il nostro lavoro”.
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