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GIOVANI

Rientro in scuole e università, al 47% di studenti fuorisede servono 100 euro in più per la spesa

Indagine Too Good To Go: oltre il 91% degli intervistati ha modificato le proprie abitudini in fatto di consumi alimentari per motivazioni economiche
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Gli studenti si dicono attenti agli sprechi alimentari

Sbirciando nel carrello della spesa dei più giovani, se il 63% degli studenti si dice attento alla riduzione degli sprechi alimentari, l’83% afferma di fare più affidamento su sconti e promozioni nel fare la spesa. Sono i numeri analizzati da Too Good To Go e dalla Carta d’Identità Internazionale degli Studenti che, in occasione del rientro a scuola e nelle università, hanno condotto un’indagine sulle difficoltà economiche legate all’impatto ambientale e al costo del carrello della spesa.
Secondo lo studio, oltre il 91% degli intervistati ha modificato le proprie abitudini in fatto di consumi alimentari. Una decisione dettata da motivazioni economiche, ma non solo: per un intervistato su due (49%) si tratta di una scelta legata a doppio filo con la volontà di adottare nella propria quotidianità delle nuove pratiche più sostenibili, utili a ridurre gli sprechi. In particolare, gli studenti fuorisede sono quelli più sensibili al tema, dovendo fare i conti in prima persona con un budget dedicato al cibo spesso limitato e le conseguenze degli sprechi e delle eccedenze in frigo e in dispensa. Quasi la metà degli intervistati (47%) dichiara che avrebbe bisogno di almeno 100 euro in più al mese per poter mangiare correttamente e in modo più sano.

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