02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

RIVOLUZIONE NELL’ALBERO GENEALOGICO DEI VITIGNI ITALIANI: NON ARRIVANO DA ORIENTE, MA SONO FIGLI IN GRAN PARTE DELLE VITI SELVATICHE EUROPEE. PAROLA DEL PROFESSOR ATTILIO SCIENZA

Italia
Attilio Scienza

Le recenti applicazioni delle analisi sul Dna e l’integrazione delle scoperte di altre discipline scientifiche (antropologia, genetica, biologia molecolare), hanno aperto nuovi orizzonti di ricerca per la moderna viticoltura. Attilio Scienza, forse il maggiore esperto di viticoltura italiano, rompendo con i vecchi schemi metodologici ottocenteschi, ha introdotto una maniera completamente nuova ed innovativa, per risalire alle origine dei vitigni autoctoni oggi presenti nei nostri territori.

“La nostra viticoltura non è il risultato del mero passaggio di piante di vite che da Oriente sono arrivate ad Occidente - spiega il professor dell’Università di Milano - ma è il complesso di interazioni che la gestione umana del proprio rapporto con la natura ha prodotto. Alla base delle specie che attualmente coltiviamo nei vigneti, ci sono anche le viti di provenienza asiatica, ma soprattutto ci sono le tracce genetiche delle viti selvatiche europee. Ormai le nostre ricerche su vitigni quali Teroldego, Sagrantino e Sangiovese, indicano parentele riconducibili per lo più alle viti selvatiche europee, piuttosto che a quelle di provenienza asiatica.

Di assoluta importanza quindi - conclude il professor Scienza - è diventato lo studio delle viti selvatiche presenti nei boschi europei, al fine di comprendere veramente l’origine dei nostri vitigni, mentre i vitigni orientali dimostrano una evidente e notevole lontananza genetica rispetto ai vitigni che attualmente coltiviamo”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli