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“ROMA CAPUT VINI”, OVVERO DI COME SENZA L’IMPERO ROMANO IL VINO, PROBABILMENTE, NON AVREBBE AVUTO IL SUCCESSO CHE HA. LO RACCONTA IL LIBRO DI GIOVANNI NEGRI. UNA STORIA CHE PARTE DAI FORNI DI ROMA, E CONTINUA CON LE LEGIONI

Italia
Ecco Roma Caput Vini

Anno 171 a. C.: a Roma, per la prima volta, al foro, un negozio cuoce il “Puls”, pasto base fatto di una pappa di cereali e acqua, e ne esce un pane. E così i Romani iniziano a mangiare invece che ad alimentarsi, e il vino, da bevanda di lusso per i ricchi, inizia ad essere consumato a dal popolo. Per poi essere “esportato” dalle Legioni nell’espansione dell’Impero, che poi diffonderà la coltivazione della vite nei territori conquistati in tempo di pace. Ecco, in estrema sintesi, il senso di “Roma Caput Vini”, il libro di Giovanni Negri per Mondadori, che sarà presentato, per la prima volta, il 18 novembre, a Feudi di San Gregorio, e poi in altre importanti cantine italiane, come Castello Banfi, Bellavista e Planeta. Un libro che racconta l’importanza dell’Impero Romano per la diffusione del vino nel mondo.

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