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MARKETING

Se i competitor fanno squadra: la case history di Rete Valpantena, “l’altra” Valpolicella

Il patto tra Costa Arènte, Pernigo, Bertani, Collina dei Ciliegi-Cà del Moro e Ripa della Volta (mentre nascono i Vignaioli Valle di Mezzane)
ETTORE NICOLETTO, IGOR BOCCARDO, RETE VALPANTENA, VALPOLICELLA, Italia
La Valpantena è un territorio dalle straordinarie potenzialità turistiche 

Una case history di marketing territoriale destinata a fare scuola, che vede cinque imprenditori illuminati della Valpantena, in Veneto - “l’altra” Valpolicella, un territorio ricco di natura, storia e cultura, ma soprattutto dalla grande potenzialità enologica - che decidono di unire le forze per dare vita, nel 2023, a Rete Valpantena. Un progetto virtuoso, perfetto esempio di  “coopetition” (cooperazione tra competitor), che riunisce le eccellenze del territorio - agricole, artigianali, produttive, enogastronomiche e turistiche - e vede ad oggi, come fondatori e capofila, Costa Arènte, Pernigo, Bertani (Angelini Wines & Estates), Collina dei Ciliegi-Cà del Moro e Ripa della Volta. Ed è di questi giorni l’ingresso nella Rete di tre nuovi soggetti - Villa Pellegrini, Villa Arvedi, Case Vecie di Villa Brigaldara - che hanno aderito alla mission di promuovere l’identità e il patrimonio umano e culturale della Valpantena, in una strategia di azione a medio-lungo termine. Un modello che è stato replicato, in questi giorni, anche da tredici aziende che, sempre in Valpolicella, hanno dato vita al gruppo Vignaioli Valle di Mezzane, con l’intento di accendere i riflettori sul  proprio territorio.
“L’obiettivo principale della Rete Valpantena - spiega Igor Boccardo, ad Tenute del Leone Alato (di cui Costa Arénte fa parte) - è dare risalto e sviluppo a questo luogo, dalla straordinaria storia vitivinicola e con un grande potenziale di crescita. Vogliamo valorizzarne i tratti distintivi: un micro-clima  peculiare che, unito al lavoro manuale nei campi ed in cantina, alla ricerca dei vitigni perduti ed alle caratteristiche morfologiche del territorio, ne fanno una vera unicità enologica. Lavorare in rete vuol dire unire gli sforzi per raggiungere un obiettivo comune: sviluppare il mercato in cui operiamo. Siamo anche competitor, certo, ma lavorando insieme si può arrivare più lontano, comunicare a più livelli e promuovere più facilmente il nostro territorio. Un plauso va a Massimo Gianolli de La Collina dei Ciliegi, che, per primo, ha lanciato l’idea della rete, da noi subito accolta con entusiasmo”.
La Valpantena, nota anche come “valle degli dèi”, sale dalla città di Verona verso i Monti Lessini, fungendo da divisorio tra la Valpolicella Classica e la sua area allargata. Colline dolci, un susseguirsi di vigneti e uliveti ed un paesaggio simile quello della Toscana la rendono un potenziale “Valpantenashire”, meta ideale per un target turistico di alto livello, anche internazionale, che oltre all’enogastronomia ricerchi storia, arte e spiritualità. La valle fa parte del comprensorio enologico della Valpolicella ed è stata riscoperta e valorizzata solo negli ultimi 20-30 anni, grazie ad un nucleo di cantine storiche che ha rivendicato con orgoglio in etichetta la sottodenominazione Valpantena. Le sue caratteristiche morfologiche regalano vini dalla spiccata eleganza e acidità, vibranti e naturalmente privi di concentrazioni.
“In qualità di presidente della Rete Valpantena e di Bertani, marchio che ha fatto la storia della Valpolicella e che proprio in Valpantena ha trovato la sua culla - spiega Ettore Nicoletto, ceo Angelini Wines & Estates (gruppo che oltre a Bertani, possiede, tra le altre, tenute come Val di Suga a Montalcino, Tenuta Trerose a Montepulciano, e Puiatti a Romans D’Isonzo, ndr) - sono felice di parlare oggi di “coopetition”. È un termine che spesso rischia di essere solo un’aspirazione ma che nel progetto della Rete Valpantena trova invece piena espressione. La Rete, quindi, rappresenta una sorta di laboratorio in cui l’importanza del territorio e del concetto di “fare squadra” sono due tra i principali obiettivi. Ed è appunto attraverso la Rete che vogliamo comunicare le bellezze e le qualità di questo territorio; un distretto ricco di talenti, di realtà imprenditoriali virtuose e di progetti di grandi prospettiva. Un territorio, a due passi da Verona, che merita di essere scoperto ed esplorato in tutti i suoi angoli di straordinaria biodiversità”.
Si tratta di un progetto altamente innovativo per due fattori principali: il primo è legato all’essere “rete”, frutto della precisa consapevolezza della necessità di superare gli individualismi al fine di promuovere ma anche di organizzare l’offerta di accoglienza, esperenziale nella modalità migliore; il secondo fattore è la forte e coraggiosa disponibilità delle imprese (e non quindi di istituzioni pubbliche) di farsi attrici concrete e attive nello sviluppo territoriale. Si tratta di due fattori rari nel panorama dello sviluppo e promozione territoriale del nostro Paese, ancora oggi fortemente legati al cosiddetto driver pubblico. Il terzo fattore importante da considerare è quello di utilizzare il driver dell’eccellenza agroalimentare (vino e olio in primis) e della ristorazione di eccellenza di un territorio per veicolare altri importanti valori della Valpantena come quelli, ad esempio, storico-artistici. Il progetto è stato al centro, nelle scorse settimane, di “Microcosmo Valpantena”, una tavola rotonda che ne ha approfondito l’origine, la missione e l’operato, seguita da una masterclass che ha analizzato, all’interno della Doc Valpolicella, le differenze e similitudini tra le sottozone Classico e Valpantena. Tanti e diversi i progetti in cantiere per i prossimi mesi: dal “Circuito Ristogolf”, in partnership con un importante evento golfistico nazionale, al ciclo di serate dedicate alla musica (con concerti e aperitivi gourmet), passando per “Bike & Wine”, incontri con esperti del settore ed incoming di giornalisti specializzati.

Focus: I Vignaioli di Valle di Mezzane, tredici cantine con un obiettivo in comune

Sono tredici aziende agricole con un denominatore comune: tutte possiedono cantine e vigneti di proprietà in Valle di Mezzane, nell’Est Veronese, tra le denominazioni dei vini Valpolicella e Soave. Per questo si sono unite nel gruppo “Vignaioli Valle di Mezzane”, di cui intendono promuovere l’identità. Le 13 aziende che ad oggi hanno aderito al Gruppo sono Benini Alessandro, Marinella Camerani, Falezze di Luca Anselmi, Grotta del Ninfeo, I Tamasotti, Il Monte Caro, Ilatium Morini, Le Guaite di Noemi; Talestri, Massimago, Carlo Alberto Negri, Roccolo Grassi e Giovanni Ruffo. Le cantine hanno storie, origini, obiettivi, ambizioni e orientamenti differenti anche nella conduzione del vigneto - in biologico, biodinamico e integrato - e attorno a questo progetto intendono amalgamarsi, conoscersi, aiutarsi, divertirsi, migliorarsi nel rispetto delle identità e approfondire assieme la conoscenza del loro territorio di produzione. Primo passo per conseguire questo ultimo scopo è stato l’incarico per realizzare la Carta dei Suoli delle aziende del gruppo al pedologo Giuseppe Benciolini, già autore di mappature simili per progetti di zonazione vinicola in diverse zone, tra cui Soave, Valpolicella, Prosecco, Cartizze e Lambrusco Reggiano.
 Le Carte dei Suoli sono uno strumento importante per definire la conduzione del vigneto, orientarla sempre di più alla qualità delle uve, e oggi assumono una ulteriore valenza per fronteggiare e interpretare al meglio i cambiamenti climatici e quindi l’annata, salvaguardare il territorio e conoscere le peculiarità e le differenze fra la Valle di Mezzane e le altre Vallate e gli altri areali della Doc Valpolicella e Soave. Attraverso la valorizzazione e lo studio della viticoltura il gruppo sostiene e sollecita il Consorzio di tutela dei Vini della Valpolicella nel progetto di definizione di sottozone nella Doc Valpolicella (8.617 ettari di vigneto - fonte Banche dati Regionali) in aree che rispecchiano la morfologia del territorio, i differenti climi e suoli. Si tratta di un progetto molto importante per le aziende della Valle di Mezzane, finalizzato a mettere sempre di più in luce le differenze fra le diverse vallate e per avere tutti più identità all’interno della importante denominazione veronese. 
Alle attività di promozione dei vini e del territorio della Valle di Mezzane il gruppo affiancherà un percorso di crescita professionale che riguarderà aspetti tecnici della viticoltura, della vinificazione, il confronto con le produzioni di altre zone vitivinicole, ma anche approfondimenti sui temi importanti quali la parità di genere in agricoltura e i progetti di sostenibilità per convivere in armonia con la popolazione del territorio.

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