Quando si parla di riferimenti istituzionali del made in Italy agroalimentare, il primo pensiero va al Ministero dell’Agricoltura, poi a quello dell’Economia, e ovviamente a quello del Made in Italy e della Salute. Ma, sempre più spesso ormai, per un’enogastronomia tricolore che cresce in gran parte grazie all’export, la differenza la fanno le relazioni internazionali. Che sono competenza in primis, degli Affari Esteri. I cui tavoli sono sempre più importanti anche per il nostro wine & food, come testimonia, a proposito degli ormai famigerati “health warning” che l’Irlanda vuole introdurre sulle etichette degli alcolici, l’impegno in prima fila del Ministro Antonio Tajani. “Ieri ho scritto al vice presidente della Commissione Europea e Commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, per chiedere un intervento per ciò che è accaduto in Irlanda, che per noi è inaccettabile. La scelta irlandese danneggia fortemente il mercato interno europeo e danneggia la produzione vinicola del nostro Paese”. Altra battaglia su cui il Governo è impegnato, e che vede in campo anche gli Affari Esteri, oltre ad Agricoltura e Salute, è quella sul Nutriscore. “Contro il quale continueremo a batterci, perchè è un attacco alla Dieta Mediterranea. Per ora c’è stato uno stop, ma andremo avanti perchè danneggia l’agricoltura, ed un regime alimentare che è identità e cultura, e che, soprattutto, fa bene”. Ma il ruolo degli Affari Esteri, attraverso le Ambasciate, è anche quello di fare promozione: “le Ambasciate promuovono sempre e comunque il made in Italy. Dobbiamo occupare gli spazi che oggi si è preso l’”Italian Sounding”, e stiamo lavorando per tutelare la qualità dei nostri prodotti dalla concorrenza sleale”, ha concluso il Ministro Tajani.
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