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SE IN FRANCIA IL VINO NON SARÀ PIÙ “CULTURA”: SOLO IL 16,5% DEI TRANSALPINI BEVE REGOLARMENTE, E PER I PIÙ GIOVANI IL CALICE È PIÙ L’ECCEZIONE CHE LA REGOLA, E SEMPRE PIÙ LONTANO DAI PASTI. LO DICE UNA RICERCA DELL’ “ESC BUSINESS SCHOOL DI TOLOSA”

Italia
I giovani francesi bevono vino solo occasionalmente

Che anche in Francia si beva meno vino che in passato è ormai assodato. Che solo il 16,5% della popolazione lo faccia regolarmente un po’ meno. Che la prospettiva sia addirittura di non considerare più il vino come prodotto culturale in una delle sue patrie nobili, è sorprendente. Eppure potrebbe accadere, secondo Pascal Poutet e Thierry Lorey dell’Esc business school di Tolosa che, sull’International Journal of Entrepreneurship and Small Business, hanno pubblicato uno studio Per mettendo a confronto l’approccio di diverse generazioni al vino.

Gli over 65 sono quelli più legati al vino come patrimonio della cultura francese, e anche quelli che bevono quotidianamente condividendo l’esperienza del vino. Gli over 30 sono bevitori più occasionali, consumano vino più con gli amici che in famiglia, e vedono uno “status sociale” nel loro modo di bere vino. Ma per gli under 30, si legge, “bere vino è più l’eccezione che la regola”. E ancora, emerge che i giovani bevono sempre meno per accompagnare un pasto, ma sempre più come puro momento di piacere. Secondo i ricercatori, i più giovani trovano ancora motivo di orgoglio nel vino francese, ma stanno perdendo il senso del suo significato culturale. “È proprio la perdita progressiva dell’identità, delle rappresentazioni sacre e simboliche del vino (la nazione, il territori, la minore importanza della trasmissione della cultura del vino dai padri alle famiglie) nelle ultime tre generazione che spiega le attuali dinamiche di consumo in Francia, e soprattutto il calo quantitativo”...

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