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“SIAMO SOLO ALL’INIZIO DELLO SCONQUASSO ECONOMICO E AMBIENTALE DEL MONDO”: CARLIN PETRINI VEDE NERO SUL FUTURO DEL PIANETA E AUSPICA DI RICREARE UN’ECONOMIA LOCALE QUALE CONTRASTO AI CATTIVI EFFETTI DELLA GLOBALIZZAZIONE

“Siamo solo all’inizio dello sconquasso economico e ambientale del mondo. L’unica soluzione è ricreare un’economia locale che faccia girare poco le merci e che rilocalizzi l’agricoltura”: ne è convinto Carlin Petrini, presidente internazionale di Slow Food, che ieri ha Firenze ha “profetizzato” un futuro inquietante per il mondo.

“Mangiare è un atto agricolo - ha sottolineato - non siamo soggetti passivi ma possiamo essere attivi nella difesa dell'ambiente e del mondo rurale. Dal 2003, anno in cui abbiamo redatto il “Manifesto del cibo”, molto è cambiato a livello alimentare. Un tempo discutevamo di produzioni di nicchia fatta da agricoltori poveri per gente ricca. Oggi abbiamo produzioni di massa fatte da agricoltori ricchi per gente povera”.

Secondo il fondatore della “Chiocciolina” due sono gli elementi che negli ultimi anni stanno portando a un repentino stravolgimento dell’agricoltura e con esso dell’alimentazione e dell’economia. In prima battuta, “l’ingresso nel mercato mondiale dei modelli di consumo occidentali da parte di paesi come Cina e India” con l’effetto che ad esempio il prezzo del grano, “perché anche i cinesi ora vogliono mangiare la pasta”, sta aumentando e lo farà così come le cosiddette commodities; al tempo stesso in India, “paese in cui l’alimentazione era principalmente basata si fibre” vegetali, è fortemente aumentato il consumo di carne con il risultato che in molti hanno il diabete. “Il diabete - ha spiegato Petrini - è oggi una pandemia: non c’è confronto neanche con l’Aids”. Il secondo aspetto riguarda “la scelta sciagurata degli Stati Uniti, di produrre carburante, in paesi come il Messico, da prodotti agricoli che lascerà intere popolazioni in grave difficoltà stravolgendo i loro modelli alimentari e produttivi. Se il mais, verrà utilizzato per il carburante, i contadini messicani vedranno aumentare drasticamente il prezzo di una semplice tortillas. Non dimentichiamo poi gli effetti sull'economia degli agricoltori del mais Ogm e di tutte le sementi geneticamente modificate. Siamo sol all'inizio dello sconquasso che ci aspetta”.

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