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L’INIZIATIVA

Slow Food: l’educazione alimentare delle comunità locali passa anche per il volontariato

Partnership con Csvnet, che riunisce i 49 Centri di servizio italiani per volontari, per la loro formazione e coinvolgere le istituzioni territoriali
BARBARA NAPPINI, COMUNITÀ LOCALI, CSVNET, EDUCAZIONE ALIMENTARE, SLOW FOOD ITALIA, VOLONTARI, VOLONTARIATO, Non Solo Vino
L’accordo promuove il cibo sano nelle piccole realtà locali

Educare le persone ad un’alimentazione sana con un percorso di formazione, promuovere le politiche alimentari più sostenibili attraverso le comunità locali e coinvolgendo le istituzioni del territorio. È il cuore dell’accordo siglato tra Csvnet, che riunisce i 49 Centri di servizio italiani per il volontariato, e Slow Food Italia, che, oggi, conta oltre 260 associazioni che operano su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di dare il giusto valore al cibo. Il progetto avrà durata triennale e mirerà a promuovere interventi che favoriscano il ricambio generazionale tra i volontari e l’istituzione di una cabina di regia per analizzare i bisogni delle organizzazioni territoriali.
“Con questa partnership - ha detto Chiara Tommasini, presidente Csvnet - intendiamo potenziare il nostro ruolo nel promuovere un sistema alimentare più giusto e rispettoso dell’ambiente contribuendo così al benessere delle comunità locali e nazionali”. “Contare sul supporto dei Csv - ha aggiunto Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia - vuol dire rafforzare la costruzione del dialogo tra cittadini, agricoltori, allevatori, pescatori e cuochi, che con il loro ruolo educativo ci aiutano a scegliere e trasformare i prodotti”.
La collaborazione tra le parti riguarda infatti la promozione di accordi specifici tra i Csv e le diramazioni territoriali di Slow Food, al fine di realizzare iniziative di formazione per i volontari e lo sviluppo di strumenti concreti che consentano le organizzazioni locali, anche quelle più piccole o meno strutturate, di sviluppare e gestire progetti che abbiano un forte impatto sociale. Un altro obiettivo ambizioso è quello di mettere in rete le diverse realtà per favorire un dialogo concreto con le istituzioni al fine di concorrere alla definizione di politiche alimentari più eque e sostenibili.

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