SOLO UN VINO ITALIANO TRA I PRIMI DIECI DELLA TOP 100 DEL WINE SPECTATOR: E’ IL TOSCANO ORENO 2001 DELLA TENUTA SETTE PONTI. NELLA SUPER-CLASSIFICA DOMINANO FRANCIA E STATI UNITI

C’è un solo vino italiano nelle prime dieci posizioni della Top 100 del Wine Spectator, la “bibbia” del vino mondiale: l’Oreno 2001 della Tenuta Sette Ponti si piazza infatti al numero dieci della speciale classifica in cui ogni anno a dicembre il più famoso magazine enologico internazionale seleziona i cento migliori vini del mondo. La Tenuta Sette Ponti è di proprietà dell’imprenditore toscano della moda Antonio Moretti - suoi i marchi del lusso Carshoe, in partnership con Prada, Arfango e Bonora.
“Siamo davvero soddisfatti ed orgogliosi di questo risultato - spiega Moretti - L’Oreno ha già ottenuto altissime valutazioni su tutte le più importanti guide del vino italiano ed internazionale, e questa vittoria conferma il nostro impegno ed i nostri sforzi. Tre a mio parere i fattori decisivi del successo: la grande passione per il vino, buoni terreni vocati e una squadra di prim’ordine, che, nel caso della Tenuta Sette Ponti, è capitanata da Carlo Ferrini, uno dei più grandi enologi italiani”.
Queste le prime dieci ambitissime posizioni della Top 100, dominata dai vini francesi e statunitensi:
1 - Paloma Merlot Spring Mountain District 2001
2 - Chateau Cos-D’Estournel St.Estephe 2000
3 - Casa Lapostolle Cice Apaita Rapel Valley 2000
4 - Clos Mogador Priorat 2001
5 - Chateau Leoville Las Cases St-Julien 2000
6 - Penfolds Shiraz Earosse Valley RWT 2000
7 - Paul Coulon & Fils Chateneuf-du-Pape Domaine de Beaurenard 2001
8 - Joh. Jos Prüm Riesling Spatlese Mosel-Saar-Ruwer Wehlener Sonnenuhr 2001
9 - Graham Vintage Port 2000
10 - Oreno 2001 Tenuta Sette Ponti.
L’Oreno, supertuscan a base di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, nasce nella Tenuta Sette Ponti (64 ettari vitati, 1 milione di euro di fatturato nel 2002) situata nel Chianti, nel cuore dei Colli Aretini. Qui il più antico vigneto fu piantato da Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele di Savoia nel 1935, oggi si producono due vini, il Crognolo e l’Oreno, esportati (80%) in molti Paesi del mondo, in particolare Stati Uniti e Germania.
Nella super-classifica del Wine Spectator, da sempre uno dei verdetti più attesi nel mondo dell’enologia internazionale, figurano poi altri quattordici vini italiani:
23 - Barbaresco Basarin 2000 Moccagatta
27 - Brunello di Montalcino 1998 Casanuova delle Cerbaie
32 - Barbaresco Vigneto Brich Ronchi 2000 Albino Rocca
34 - Barolo Pajana 1999 Domenico Clerico
45 - Chianti Rufina Montesodi 2001 Marchesi de’ Frescobaldi
52 - Brunello di Montalcino Ugolaia 1997 Lisini
58 - Palazzo della Torre 1999 Allegrini,
61 - Soave Classico Superiore 2001 Gini
68 - Carmignano Conte Contini Bonscossi 2000 Capezzana
75 - Chianti Classico Riserva 1999 Castello di Querceto
90 - Chianti Classico Riserva 2000 Castello di Volpaia
94 - Barbaresco 2000 Batasiolo
97 - Barbaresco Vigneto Marcarini 2000 Cantina Vignaioli Elvio Pertinace
98 - Brunello di Montalcino Vigna di Pian Rosso 1998 Ciacci Piccolomini d’Aragona.
Nel 2002 nella Top 100 del Wine Spectator fu l’anno del Brunello, con il terzo posto aggiudicato a Castello Banfi per il suo Brunello di Montalcino 1997, e con 21 etichette tricolori tra i primi 100, di cui 7 Brunello. Nel 2001 fu l’Ornellaia 1998 di Ludovico Antinori a trionfare al primo posto della Top 100, mentre nel 2000 al primo posto si piazzò il Solaia 1997 di Antinori. Per stilare la classifica, davvero in grado di orientare il mercato di tutto il mondo, gli esperti del Wine Spectator hanno degustato alla cieca oltre 12.000 vini. La Top 100 valuta il vino secondo tre criteri: qualità, valore (prezzo), disponibilità (produzione), con in più un “fattore x” che può essere definito “excitement”.