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TENDENZE

Sostenibilità, prodotti di nicchia, frutta “green”: ecco i next trend del settore food & beverage

Se ne parlerà a Tuttofood (8-11 maggio, Milano), evento biennale che vede protagoniste aziende agroalimentari di tutto il mondo
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Tuttofood 2023 (8-11 maggio, Milano): i futuri scenari del food & beverage

Dai prodotti di nicchia al seafood sostenibile, dai nuovi orizzonti della pasta alla frutta conservata “green”, passando per il no waste: ecco i futuri trend del food & beverage, di scena a Tuttofood (8-11 maggio, Milano), piattaforma internazionale che, ogni due anni, riunisce il gotha delle aziende agroalimentari di tutto il mondo, ulteriormente rafforzata dal recentissimo accordo tra Fiera Milano e Fiere di Parma.
Gli strascichi delle tensioni inflazionistiche del 2022, che si ripercuotono anche sull’inizio di quest’anno, pesano inevitabilmente sul portafoglio dei consumatori, ma i trend non sembrano confermare l’adagio secondo cui “se si guadagna meno, si mangia peggio”. In molti Paesi, comprese alcune economie avanzate, si amplieranno le fasce di consumatori che devono tenere sotto controllo la spesa, ciò nonostante in molti mercati sensibili al tema cibo, come l’Italia, non si rinuncia alla qualità. L’agroalimentare made in Italy gode di ottima salute: vale oltre 540 miliardi di euro e rappresenta circa il 25% del Pil, secondo dati Istat.
La vera innovazione, oggi più che mai, per essere considerata tale deve essere sostenibile. Lo sanno bene i produttori: ormai non solo le grandi multinazionali, ma anche le aziende medio-piccole comprendono e mettono in pratica principi di corporate social responsability. Il consumatore chiede diversificazione, innovazione di prodotto e soprattutto garanzia di sostenibilità a 360 gradi. E questo significa anche comunicare in modo diverso i propri prodotti, anche per attrarre una fascia di consumatori più giovani. È ciò che sta portando avanti una realtà tutta italiana di import e commercializzazione di baccalà e stoccafisso che ha investito molto non solo in marketing ma anche sulla sostenibilità: a Tuttofood saranno presentati i primi prodotti certificati dall’organizzazione internazionale che tutela la pesca sostenibile.
Il tema del no waste riguarda da vicino realtà produttive e consumatori ed è proprio dai dati raccolti da Tuttofood, a seguito dell’incontro con Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, che emerge una realtà dai contorni allarmanti: ad oggi gli sprechi alimentari potrebbero sfamare oltre 1,26 miliardi di persone l’anno. Si produce infatti abbastanza cibo per sfamare tutto il pianeta, ma occorre una migliore gestione delle risorse naturali da attuarsi con un importante lavoro di integrazione, rafforzando la collaborazione tra gli attori della filiera (produttori, fornitori e distribuzione) per ottimizzare la pianificazione di produzione e approvvigionamento, soprattutto guardando agli obiettivi dell’Agenda 2030. Perché, è bene ricordarlo, quando si spreca cibo si sprecano anche le risorse impiegate per produrlo. Ed è qui che entra in gioco il ruolo di Tuttofood, in grado di riunire sotto uno stesso tetto tutta la filiera, per aiutare nella lotta allo spreco alimentare, a partire dal “behavioural change” dei singoli consumatori. Basterebbe, come indica il vicedirettore generale della Fao, “imparare” a fare la spesa, avendo cura di cosa e quanto comprare, non buttare ma riutilizzare gli avanzi in maniera creativa oppure attingendo a vecchie ricette della tradizione culinaria: sono tutti piccoli gesti che possono avere un grande impatto. Nella prossima edizione Tuttofood riproporrà inoltre l’iniziativa Tuttogood in collaborazione con Banco Alimentare e altre realtà del terzo settore, tra le quali Pane Quotidiano, che negli anni ha permesso di recuperare tonnellate di alimenti utilizzabili al termine delle giornate di manifestazione.
Ma, a Tuttofood, si parlerà anche di prodotti di nicchia. Un esempio di come si possa valorizzarli, coniugando tradizione e innovazione, lo fornisce ad esempio l’Aceto di Melannurca Campana Igp, il primo aceto di mele monovarietale, con tracciabilità di filiera dal campo alla tavola. Le nuove tendenze riguardano anche la pasta. Per le paste fresche la tendenza è quella di puntare sulla purezza dei ripieni con mono-ingredienti, per un sapore “pulito”, con materie prime lavorate in giornata, senza conservanti e senza lattosio. Un altro settore di grande interesse è quello della selezione e commercializzazione della frutta green, tra conservata, conserve vegetali, frutta secca, dolcificanti naturali e snack salati. Qualità all’origine, pochi condimenti e sapori il più possibile lasciati al naturale sono le tendenze che il consumatore richiede. L’attenzione è rivolta al biologico e all’aspetto salutistico, per differenziare la produzione proponendo, accanto ai prodotti più tradizionali, frutta conservata in puro succo naturale, senza aggiunta di zuccheri o in sciroppo di agave e acero bio 100% naturale.

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