Se è difficile fare le carte alla vendemmia 2022 in Italia, già al via, con una settimana di anticipo rispetto alla norma, in alcuni filari della Sicilia e, più organicamente, in Franciacorta, lo è altrettanto fare previsioni sulla raccolta in Spagna. Il cui vigneto, in un parallelo con quello italiano, ha vissuto le stesse identiche peripezie: autunno secco, ondate di calore in primavera ed estate, e primi grappoli raccolti già qualche giorno fa, tra i municipi di Montilla e Aguilar de la Frontera, nella provincia di Cordoba, ma anche nelle Canarie, nel Penedés e in Costers del Segre. Anche la mancanza di manodopera è un’urgenza comune, forse in Spagna persino più grave, visto che nelle prossime settimane 15.000 giovani partiranno alla volta della Francia, dove un vendemmiatore viene pagato quasi 11 euro l’ora, 3 euro in più di quanto viene pagato in Spagna. Tornando alle previsioni, le cooperative e le associazioni agricole del Paese parlano di una produzione che dovrebbe attestarsi sui 42 milioni di di ettolitri, al di sotto della media.
Ovviamente, si tratta solo di una prima stima, soggetta ad aggiustamenti potenzialmente importanti, anche del 20-25% in più, nel caso in cui nelle prossime settimane il vigneto spagnolo venisse baciato dalle piogge. Secondo Fernando Villena, responsabile del settore vitivinicolo della Asaja, l’associazione agricola dei giovani agricoltori, intervistato da “La Semana Vitivinicola”, “il vigneto sta soffrendo molto le alte temperature e la mancanza di acqua. Dobbiamo aspettare ancora per farci un’opinione completa, ma mi aspetto una raccolta normale, simile a quella dello scorso anno, intorno ai 40 milioni di ettolitri”. Sulla stessa linea il responsabile del settore vino della Coordinadora de Organizaciones de Agricultores y Ganaderos, Joaquín Vizcaíno, secondo cui quest’anno la raccolta avrebbe potuto tornare alle sue medie storiche, se non fosse stato per le ultime ondate di calore, letteralmente “devastanti per alcune varietà a bacca rossa, con tanti fiori che, prima dell’allegagione, sono stati bruciati dal caldo. Non ci sarà la raccolta che ci aspettavamo, ma se l’estate continua così diventa difficile fare qualsiasi previsione, al momento è difficile replicare i numeri dello scorso anno”.
Anche il tecnico del vino dell’unione dei piccoli agricoltori (Upa), José Manuel Delgado, esprime“preoccupazione di fronte ad una situazione anormale con cui deve confrontarsi la campagna vendemmiale ormai alle porte, che viene da un andamento ottimale, avendo evitato le gelate primaverili. La siccità e le ondate di calore, però, hanno reso tutto più complicato, e adesso viviamo una situazione limite, nonostante, almeno finora, la vite stia resistendo. Ma ce la farà ad arrivare in salute fino alla fine della raccolta? Questo non possiamo saperlo...”, conclude José Manuel Delgado.
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