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SCENARIO

Spreco alimentare: il 31% degli italiani butta cibo almeno una volta a settimana

Roma, Reggio Emilia e Pesaro guidano la classifica delle città più virtuose. L'analisi by “Too Good To Go” e YouGov

Ridurre lo spreco alimentare è una priorità per la maggior parte degli italiani, ma tra buone intenzioni e comportamenti quotidiani c’è ancora un divario da colmare. A fotografare la situazione è “Too Good To Go”, l’app antispreco, che ha stilato la classifica delle città italiane più virtuose nel 2024, affiancata da una ricerca condotta con YouGov, che analizza le abitudini degli italiani in tema di spreco. La classifica, basata sul numero di pasti salvati tramite l’app, suddivide i capoluoghi italiani per dimensione demografica. Tra le grandi città (oltre 300.000 abitanti), Roma si conferma la più attiva, seguita da Milano, Torino, Genova e Bologna. Nelle città medie (100.000-300.000 abitanti), primeggia Reggio Emilia, davanti a Modena, Verona, Cagliari e Padova. Tra i piccoli comuni (meno di 100.000 abitanti), spicca Pesaro, seguita da Cuneo, Pavia, Pisa e Lecce.
“Il contrasto dello spreco alimentare sta diventando una sfida condivisa da grandi città, centri medi e piccoli comuni. Nel 2024, abbiamo registrato una crescita nel numero di pasti salvati grazie alla nostra app rispetto all’anno precedente, con una crescente richiesta da parte di negozi e cittadini di essere più attivi nel ridurre lo spreco. Sono sicuramente segnali incoraggianti, anche se sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per fermare lo spreco alimentare. Ma siamo convinti che tutto inizi adottando quotidianamente nuove abitudini di consumo più attente e consapevoli”, commenta Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go.
Nonostante l’impegno crescente, la ricerca condotta con YouGov rivela che il 31% degli italiani butta cibo almeno una volta a settimana, con picchi del 38% nel Sud e del 44% tra i genitori con figli minori. Gli over 55 risultano i più virtuosi: il 34% dichiara di non sprecare mai cibo. Tra le principali cause dello spreco, dimenticanze (41%) e scadenze superate (37%), seguite da porzioni troppo abbondanti (21%), un comportamento più diffuso nelle Isole (32%) e nel Sud (25%). Le dimenticanze sono più frequenti nel Nord-Ovest (47%), mentre le scadenze pesano di più nel Nord-Est (44%).
La buona notizia è che, una volta cucinato, il cibo viene spesso recuperato: il 78% degli italiani consuma gli avanzi il giorno dopo, soprattutto al Centro (82%). Il 53% li congela, con un picco del 60% nel Nord-Ovest. Il 43% li trasforma in nuove ricette, mentre il 16% li condivide, pratica più diffusa al Sud e nelle Isole. Quasi un italiano su due (46%), infine, conosce o utilizza app contro lo spreco alimentare. L’uso è particolarmente diffuso tra i giovani tra i 25 e i 34 anni (58%) e tra le famiglie con figli minori (55%).
“Cresce la consapevolezza sul tema, ma ciò che abbiamo imparato è che le persone ancora non sanno abbastanza su come ridurre gli sprechi. Che si tratti della spesa quotidiana, dell’uso di un’app o di un cambio nelle abitudini di consumo in casa, molto può essere fatto. Dobbiamo aiutare le persone a risparmiare denaro e a proteggere il pianeta riducendo lo spreco alimentare, tenendo conto delle differenze regionali e culturali”, conclude Cerisola.

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