Non sono molte, sul totale, le imprese italiane che hanno saputo segnare la storia, a modo loro, e che hanno avuto la capacità di attraversare i secoli. Ma in questo senso, il vino in particolare e l’agrolimentare in generale, hanno molto da offrire, con aziende capaci di raccontare storie di dinastie familiari plurisecolari, o intuizioni storiche che hanno dato il via al successo di interi territori. Ed ora, nell’Unione Imprese Centenarie Italiane, che raggruppa 43 nomi storici come quelli delle cantine Marchesi Antinori, Luigi Cecchi e Figli, Marchesi Mazzei, Barone Ricasoli e Azienda Agricola Travignoli, dalla Toscana, della Carpenè Malvolti, “culla” del Prosecco, in Veneto, e delle pugliesi Casa Vinicola Apollonio, Cantine D’Alfonso del Sordo e Cantina Coppola (oltre a realtà come quella delle cravatte Marinella di Napoli, di Banca Sella, o ancora del Biscottificio Mattei di Prato, dei salumi Villani di Castelnuovo Rangone di Modena, o della distilleria Mazzetti D’Altavilla, di Altavilla Monferrato, per fare solo pochi esempi), entra anche un altro nome storico del vino di Puglia, ed icona, in particolare, dei rosati italiani, con il suo celeberrimo “Five Roses”, il primo rosato imbottigliato in Italia (con una storia peculiare, raccontata nel focus), ovvero la Leone De Castris. Cantina davvero storica, fondata nel 1665.
Così, sotto la guida di Piernicola Leone de Castris, la celeberrima cantina di Puglia entra nell’associazione, con sede a Firenze, che “opera per salvaguardare e diffondere la cultura come mezzo di difesa della longevità, della resilienza e del patrimonio immateriale che le singole Imprese associate, nelle loro rispettive realtà e da oltre cento anni, mettono in comune”. Poche decine di aziende, “realtà di prestigio che portano alta la bandiera del Made in Italy e rappresentano “la più sincera espressione della qualità imprenditoriale italiana, hanno un’ultra-centenaria esperienza nella produzione di beni e servizi, quali cultori del ciclo completo, come espressioni della tradizione radicata nel territorio di origine e comunque alimentata da un continuo spirito di innovazione”.
“Siamo onorati ed entusiasti di entrare a far parte dell’Unione Imprese Centenarie Italiane, condividendo appieno lo spirito e i valori. La qualità dei nostri vini è il risultato di oltre 350 anni di impegno, rispetto per il territorio e passione per il prodotto tramandatoci dai nostri predecessori, di generazione in generazione - afferma Piernicola Leone de Castris - dal 1665, la mission è quella di valorizzare i vitigni autoctoni, portare nel calice il terroir salentino e farlo conoscere al mondo, partendo dal nostro significativo bagaglio storico di esperienza e maestria di vitivinicultori, con un’attitudine aperta e fiduciosa a tutto ciò che di innovativo il mondo enologico ha da offrire”.
Focus - La storia della Leone de Castris (come riportata sul sito www.leonedecastris.com)
A Nord-Ovest della penisola Salentina, zona di antica tradizione vitivinicola, si trova Salice Salentino, piccolo comune rurale che ospita da più di tre secoli un’antica cantina: la Leone de Castris. È l’anno 1665. Tra i vigneti ubertosi di quel tempo, Oronzo Arcangelo Maria Francesco dei Conti di Lemos, fece nascere la cantina. Il fondatore si appassiona ad una terra così fertile e ricca e ne comprende il valore, così, dopo i primi anni di lavorazione e trasformazione del prodotto, torna in Spagna, vende alcuni possedimenti, rientra ed investe il ricavato in terre salentine. Intorno a Salice, Guagnano, Veglie, Villa Baldassarri, Novoli e San Pancrazio, diventa proprietario di diverse migliaia di ettari, sui quali non solo impianta nuovi vitigni, ma anche piante di olivo e grano. Agli inizi dell’800 l’Azienda Vitivinicola inizia ad esportare vino greggio negli Stati Uniti, in Germania e in Francia.
La cantina inizia l’imbottigliamento dei suoi prodotti con Piero e Lisetta Leone de Castris, nel 1925. Nel 1943 nasce il Five Roses, il prodotto più conosciuto dell’azienda ed il primo vino rosato ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia e, da subito, esportato negli Stati Uniti. La storia di questo vino viene ricordata ancora oggi in azienda come uno degli eventi più significativi nel percorso plurisecolare della stessa. Infatti, esiste una contrada nel feudo di Salice Salentino che si chiama “Cinque Rose”, nome dovuto al fatto che, per intere generazioni, i Leone de Castris avevano ciascuno, con incredibile costanza, cinque figli. Sul finire della guerra il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, chiese una grossa fornitura di vino rosato, le cui uve provenivano proprio dal feudo Cinque Rose. Ma il generale voleva un vino dal nome americano, e non ci si mise molto a trovarlo: nasce così il “Five Roses”.
Con la vendemmia 1954 nasce il Salice Leone de Castris e, grazie alla commercializzazione in Italia ed all’estero, per 20 anni, si ottiene la Doc Salice Salentino nei primi anni 70. Quindi, con la Doc, anche altre aziende si propongono sul mercato.
La storia di questa famiglia e della cantina continua. Il Cavaliere del Lavoro Salvatore Leone de Castris, figlio di Piero e Lisetta, ha contribuito ad un notevole sviluppo - anche a livello internazionale - dell’azienda. Da venti anni il figlio, Piernicola, la dirige. Riconoscimenti sempre più prestigiosi vengono costantemente attribuiti all’intera gamma aziendale.
La rete commerciale estera oggi vede i prodotti presenti oltre che sui mercati Europei, negli Stati Uniti, a Singapore, in Canada, in Brasile, in Autralia, in Giappone, in Cina, Hong Kong, ecc. Nelle aziende di famiglia sono stati impiantati nuovi vitigni: Chardonnay, Sauvignon, Montepulciano che affiancano i vitigni tradizionali: Negroamaro , Malvasia nera, Verdeca, Bianco d’Alessano, Moscato, Aleatico, Primitivo, Susumaniello, Ottavianello.
La Cantina presenta una variegata gamma di prodotti: vini rossi, bianchi, rosati Doc (Salice Salentino, Locorotondo, Copertino, Primitivo di Manduria, Gioia del Colle), interessanti vini Igt Salento e Puglia, spumanti rosati e bianchi; un’acquavite ed un olio di particolare pregio. Dispone anche di un albergo “Villa Donna Lisa” di prima categoria dotato di impianti sportivi; funge da supporto alle quotidiane visite di delegazioni italiane e straniere.
La produzione media annuale è di 2,5 milioni di bottiglie. La Leone de Castris è un’azienda che, da secoli, lavora in Puglia e solo prodotti pugliesi: “per qualcuno questo potrebbe essere un limite, per noi è una peculiarità poiché la nostra mission è la valorizzazione dei prodotti del territorio dove siamo nati e cresciuti. In definitiva si può dire che noi rappresentiamo più di 350 anni di storia vitivinicola che guardano al futuro”.
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