Gli agricoltori europei e le loro cooperative, riuniti nel Copa e nel Cogeca, esprimono la loro contrarietà al “nutriscore”, l’etichettatura nutrizionale a semaforo che si sta diffondendo in molti Paesi dell’Unione che, a causa suo sistema di colori, presenta una classificazione semplicistica dei prodotti alimentari che stigmatizza quelli nutrienti inclusi in tutte le raccomandazioni dietetiche, promuovendo invece prodotti privi di valore nutrizionale o addirittura malsani come le bibite dietetiche. Lo rende noto la Coldiretti, che sta conducendo una battaglia a livello nazionale ed internazionale nei confronti di sistema fuorvianti, discriminatori ed incompleti che penalizzano ingiustamente l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa Unione Europea dovrebbe invece tutelare e valorizzare.
Per gli agricoltori e le cooperative agricole europee tali etichette a colori, riferisce la Coldiretti, si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni scoraggiando l’acquisto di prodotti alimentari molto preziosi da un punto di vista nutrizionale come l’extravergine di oliva. In questo contesto il Copa Cogeca sottolinea la necessità di individuare alternative efficaci con alcuni miglioramenti aggiuntivi. Un esempio arriva dall’Italia, che il 28 luglio ha avuto il via libera dell’Ue al proprio sistema di etichettatura nutrizionale Fob (Batteria). Un risultato importante, in vista della proposta della Commissione Europea sul tema prevista nel 2022, dopo che nel 2021 sarà condotto uno studio di impatto, nella strategia “Farm to Fork”.
“È inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità - denuncia il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini - l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come prevede la proposta italiana del sistema a batteria”.
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