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UN BRINDISI IN “AMACA” CON IL GRIGNOLINO D’ASTI: AL GIORNALISTA E SCRITTORE MICHELE SERRA IL PREMIO “POESIA IN BOTTIGLIA”. LA CONSEGNA IL 17 GIUGNO A GENOVA, NEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA

Con l’estate alle porte una bella “Amaca” dondolante con una buona bottiglia di vino a portata di mano sembra proprio un’accoppiata perfetta. Il trait d’union tra i due elementi è Michele Serra, giornalista e firma della celebre rubrica de La Repubblica, della “Satira preventiva” su L’Espresso, e autore di programmi di successo come “Che tempo che Fa”, in onda su Rai 3, che il 17 Giugno, a Palazzo Ducale di Genova, verrà incoronato poeta di Bacco, con il premio “Poesia in Bottiglia”, nel Festival Internazionale di Poesia (11-21 giugno, www.festivalpoesia.org), promosso da Claudio Pozzani, in collaborazione con Paolo Podestà, Patrizia Baldizzone, Circolo Viaggiatori nel tempo, l’Associazione Produttori Bottega del Grignolino d’Asti (www.bottegadelgrignolino.it).
A Serra, che riceve il premio dopo Tonino Guerra nel 2008, verranno consegnate proprio 48 bottiglie del nettare piemontese che Gino Veronelli definiva “vino anarchico testabalorda”.
“C’è un legame tra vino e poesia - spiega il direttore artistico del Festival Internazionale di Poesia, Claudio Pozzani - un legame fatto di esperienza e creatività, misura e tecnica. Con il premio a Serra non abbiamo solo voluto conferire un riconoscimento al poeta come autore di versi ma, soprattutto, all’essere umano e al suo approccio creativo e poetico alla vita e all’arte. Anche per questo, non è stato scelto un vino qualsiasi, ma un vino speciale: il Grignolino d’Asti”.
Vino di cui Serra ha detto: “lo conosco, so che è un vino umile ma sorprendente, non appartiene alla nobiltà dei Grandi Piemontesi ma almeno non mette soggezione. E’ un vino da convivio, da amici, da compagnia. Così almeno lo vedo io”.
“Sono un poeta molto timido - ha aggiunto Serra - perché ho troppo rispetto per i poeti veri, preferisco scrivere versi poco e quasi sempre per gioco. Mi affascina e mi diverte in particolare il fascino delle rime e delle assonanze, la parola che suona, la parola che echeggia”.

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