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CENONE LIGHT

Un menu senza rinunce a San Silvestro, ma con un occhio a linea e salute

Nei consigli della nutrizionista e docente Chiara Manzi, la Culinary Nutrition incontra la Dieta Mediterranea e la tradizione a tavola
CENONE LIGHT, CHIARA MANZI, CULINARY NUTRITION, DIETA MEDITERRANEA, Non Solo Vino
Il menu di Capodanno di Chiara Manzi

I giorni delle feste “spaventano” sempre un po’ tutti gli amanti della linea, ma non solo. Pranzi e cenoni ci lasciano spesso appesantiti, apportando un surplus che raggiunge anche le 1.500 calorie in più del nostro fabbisogno, che si traducono anche in 5 chili in più in pochi giorni. Archiviato il pranzo di Natale, ora si guarda al cenone di Capodanno, con il quale non solo saluteremo il nuovo anno ma, quest’anno più che mai, celebreremo la fine del vecchio. Per non dover fare troppe rinunce e salvaguardare linea e salute, la soluzione sta semplicemente nello scegliere i giusti abbinamenti degli ingredienti e il giusto metodo di cottura, che non vuol dire rinunciare a pasta, fritti o dolci, ma cucinarli secondo il “Metodo Cucina Evolution”, uno stile alimentare che mette in pratica i principi della Culinary Nutrition, di cui Chiara Manzi, nutrizionista e docente universitaria, è la massima esperta in Europa. Una sorta di evoluzione della Dieta Mediterranea, che tiene conto di tutte le ultime scoperte e ricerche in ambito alimentare.
Si parte con un antipasto a base di erbazzone, tipica specialità reggiana
che permette di fare il pieno di fibra, senza modificare gli ingredienti della tradizione, con i grassi di poco più di un cucchiaino di olio. Il segreto sta nel bilanciamento di ogni ingrediente e nell’aggiunta di inulina, fibra solubile in grado di rallentare l’assorbimento di grassi e zuccheri a livello intestinale. È importante, poi, fare attenzione alla cottura in forno, per non imbrunire troppo l’impasto, evitando la formazione di sostanze dannose per il nostro organismo.
Si prosegue, poi, con un piatto immancabile sulle tavole di tutta Italia nei giorni di festa: i tortellini in brodo ripieni di carne. Anche in questo caso, la tradizione si fonde con il benessere, aggiungendo inulina alla sfoglia per la pasta, permettendo di ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri a livello intestinale, con uno sconto sulle calorie. Il ripieno conserva gli ingredienti della tradizione, basta sapere dosare bene i vari componenti ed accostare alla mortadella un buon prosciutto crudo pulito dal grasso visibile.
Come secondo, invece, la dottoressa suggerisce del salmone al pepe rosa su un letto di verza. Un piatto buono e che fa bene al cuore, poiché il salmone è un pesce ricco in Omega 3, grassi polinsaturi che riducono il rischio di malattie cardiovascolari e fanno bene alla memoria. Una porzione di questo piatto ci regala il 70% della dose di Omega 3 raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Infine, non può certo mancare il dolce della tradizione: i cantucci, qui proposti in una versione gluten free, da accostare ad un buon calice di Vin Santo che possiamo concederci senza sensi di colpa. Il segreto? Una porzione contiene i grassi e gli zuccheri rispettivamente contenuti in mezzo cucchiaino di olio e di zucchero semolato e le fibre di tre piatti di insalata, merito della frutta secca e dell’aggiunta di inulina, la fibra solubile estratta dalla cicoria in grado di favorire l’equilibrio della flora intestinale.

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