Opere come la “Pomona Italiana” di Giorgio Gallesio del 1817, che raccoglie i disegni di tutti i frutti conosciuti in Italia all’epoca, descritti con dovizia di particolare, comprese le uve come “Canaiola”, “Trebbiana fiorentina” e “Barbera” e “Sangioveto”, o volumi come il “Trattato della natura de’ cibi e del bere” del medico bolognese Baldassar Pisanelli, del XVI secolo, che spiega le regole del bere, a chi offrire vino e a chi no, gli effetti del bere “fuor di modo”. E ancora, il “Tractatus de vinea vendemia et vino” di Prospero Rendella, giurista nato a Monopoli (Bari) del 1629, dedicato ai vini meridionali, o “Della eccellenza e diversità dei vini che sulla collina di Torino si fanno” del 1606 di Giovanni Battista Croce, gioielliere ed “enologo” di Carlo Emanuele di Savoia, solo per restare al vino: è un viaggio nel tempo tra i sapori, i profumi e la sapienza antica quello che, per Expo, ha deciso di mandare in scena Bolaffi, casa d’aste leader in Italia in libri antichi (www.bolaffi.it), con la mostra più importante del Dopoguerra, dedicata ai libri di enogastronomia, che saranno in asta domani 14 Maggio al Grand Hotel et de Milan a Milano, e che WineNews ha visto (e vi mostra) in anteprima.
6.000 volumi divisi in 300 lotti, che partono dai 100 euro ai 15.000 euro della “Pomona”, tra i più preziosi in catalogo. Ma tra i pezzi top, spiega il curatore dell’asta Cristiano Collari, ci sono opere come quella di Bartolomeo Scappi, lo chef dei papi e dei principi del Rinascimento, che, nei suoi libri, racconta non solo le ricette ed i banchetti, ma anche come organizzare la cucina, quali utensili utilizzare anche nelle cucine da campo, le posate e così via, con bellissime travole illustrate, che, con “Lo Scalco Prattico” di Vittorio Lancellotti ed il “Trinciante” di Cesare Evitascandalo, che descrivono il ruolo e le peculiarità delle figure che nei banchetti servivano la carne agli invitati, a seconda della loro importanza, “raccontano tutto quello che è la cucina italiana dal 1500 al 1700. Quando poi arriva il napoletano Vincenzo Corrado, che scrive “Il cuoco galante” nel 1773, stampato a Napoli, primo libro dove si parla di cucina del Mediterraneo e di ingredienti di territorio”.
“Ovviamente, non mancano opera più recenti, come la prima edizione de “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi del 1891, o de “Il Manifesto della Cucina Futurista”, di Filippo Tommaso Marinetti, del 1931, passando per “Il Talismano della Felicità” di Ada Boni, del 1929, e ripubblicato ancora oggi, che ha insegnato - spiega ancora il curatore dell’asta Cristiano Collari - almeno a due generazioni di donne italiane non solo come cucinare, ma anche come tenere a posto la casa e come comportarsi in società”. Solo alcuni tra i tantissimi titoli che gli appassionati ed i collezionisti non si lasceranno scappare.
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