Una storia leggendaria, che si lega in modo indissolubile a quella del vino, in quanto contenitore prezioso per la sua conservazione ed il trasporto; un oggetto “pioniere”, se vogliamo, anche nella comunicazione, con le forme diverse che ne permettevano l’origine e l’identificazione con un territorio. I vini in anfora sono un patrimonio di esperienze variegato che abbracciano vitigni, suoli e terroir, ma anche qualcosa di autoreferenziale perché la stessa anfora ha un ruolo decisivo. Vi sono infatti produttori che utilizzano l’anfora durante la fermentazione, altri solo per l’affinamento, c’è chi produce vini affinati totalmente in anfora e altri che vi fanno fare un passaggio e, infine, le anfore stesse posso essere diverse, per forme, volumi, materiale (terracotta, gres) e porosità. Un universo affascinante che sarà protagonista di “Amphora Revolution”, il nuovo evento ideato dal Merano WineFestival in collaborazione con Vinitaly, in programma a Verona (Gallerie Mercatali di Veronafiere, 7-8 giugno). Si tratta del primo evento vinicolo dedicato interamente al mondo delle giare in terracotta ed alle eccellenze di questa particolare nicchia dell’enologia. Oltre 100 le aziende vitivinicole italiane produttrici di vini in anfora coinvolte insieme ad una selezione di vini georgiani, protagonisti di un percorso di degustazione che conduce alla scoperta di una tecnica di vinificazione antica, oggi considerata rivoluzionaria, perché innovativa in risposta alle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico sempre più concreto. E poi panel scientifici e di ricerca, tavole rotonde e masterclass che esplorano ed approfondiscono tecniche, biodiversità, segreti e approcci riguardanti l’arte enoica dei vini in anfora, la sua evoluzione negli anni e nei territori di riferimento.
Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival ha detto che “Amphora Revolution” è nato “con l’obiettivo di mettere in scena un nuovo trend del mondo del vino: il recupero di una tecnica antica come innovazione che molte aziende italiane e internazionali stanno sperimentando negli ultimi 10 anni. Un evento che ha lo scopo di sostenere e valorizzare il vino in anfora, espressione di autenticità e naturalità, e che rappresenta anche una speciale opportunità di confronto e dibattito, scientifico e di ricerca, su vitigni, tecniche e approcci, per dare una direzione e un futuro a questa nicchia del settore vinicolo”. Per Maurizio Danese, ad Veronafiere, “la collaborazione MeranoWine Festival e Veronafiere-Vinitaly si fonda su un comune binomio di azione: sostenere il settore del vino e creare opportunità. “Amphora Revolution”, che rappresenta una nicchia di valore dal Dna sostenibile, si inserisce a pieno titolo sia nel nuovo corso di Vinitaly iniziato nel 2023 che nel piano strategico di Veronafiere “One 2024-2026”. Un progetto triennale impegnativo che contempla eventi ed azioni di sviluppo anche su Vinitaly. “Amphora Revolution” si presenta come una piccola Davos per lo sviluppo di un comparto e di una tendenza che trova sempre più estimatori, tra i produttori e i consumatori”. Raul Barbieri, direttore commerciale Fiera di Verona, ha aggiunto che “Amphora Revolution” vuole “dare visibilità a un comparto che sta suscitando molta attenzione anche a livello commerciale. Per questa prima edizione abbiamo centrato l’obiettivo espositivo con 101 aziende provenienti da tutte le regioni italiane a cui si aggiungono produttori da Georgia, Francia e Slovenia. Un’offerta completa che fa di “Amphora Revolution” la principale piazza b2b e b2c di questa particolare produzione enologica”. Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura al mondo, ha invece sottolineato che “questo evento è uno strumento di comunicazione importantissimo per i consumatori che bevono più con il cervello che con la bocca. In questo momento caratterizzato dal cambiamento climatico e da una dispersione del consumo da parte dei giovani, attratti da altre bevande o dai nuovi low alcol, i vini in anfora possono essere una risposta sia alle sfide del clima sia per ripristinare il rapporto dei consumatori con il vino. “Amphora Revolution” ci consente di tornare alle origini, ai vitigni antichi diffondendone anche la cultura, soprattutto tra i giovani che, credo, potranno essere il primo target di wine lovers della rassegna”.
Focus - La due giorni di “Amphora Revolution”
Il programma si apre ufficialmente il 7 giugno (ore 14:30) con la “Premiazione Wh Amphora Platinum Award” e la presentazione della nuova guida ufficiale “The WineHunter Amphora Award” 2024, la prima dedicata interamente ai vini in anfora. Nella due giorni, le Gallerie Mercatali ospiteranno il walk around tasting dei vini in anfora, ma anche una selezione di vini subacquei e vitigni antichi, con la partecipazione di Graspo (Gruppo di ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della biodiversità viticola) che identifica, cataloga e vinifica vitigni antichi e minori a livello nazionale e internazionale. Inoltre, un percorso incentrato sui vini provenienti dalla Georgia, luogo in cui ebbe inizio la tradizione della vinificazione in anfora 8.000 anni fa, completa un focus sui vini prodotti in giare di terracotta portando in scena i Qvevri Wines.
Ricco il programma di convegni tecnico scientifici e di ricerca ad iniziare dalla giornata inaugurale con “The Wine Odyssey - from the past to the future” (ore 15) il panel scientifico a cura del professor Attilio Scienza, che esplora l’odissea del vino attraverso i secoli, analizzando le tecniche e le innovazioni che hanno trasformato la viticoltura, dall’antichità ai giorni nostri. E poi “Grape Tracker. Vitigni dal passato per i vini del futuro” (ore 17, con Aldo Lorenzoni di Graspo) che racconta, invece, l’evoluzione dei vitigni e delle tecniche di vinificazione nel tempo e la loro influenza oggi. Il simposio si conclude (dalle 18 alle 20) con “Evoluzione dei vitigni e delle anfore. Il miglioramento genetico delle varietà genetiche: La selezione clonale e la creazione di genotipi resistenti alle malattie”, un panel di ricerca in collaborazione con Vivai Rauscedo. L’8 giugno (ore 11.30), la tavola rotonda “Enologi italiani a confronto”, moderata dai giornalisti Andrea Radic e Francesca Granelli, che esamina le diverse prospettive, esperienze e approcci degli enologi italiani di talento: Elena Casadei (Le Anfore), Michele Bean (Roi Clar), Enrico Giovannini (Ottomani), Francesco Mondini (Etruscanywine), Robin Baum (Winemakersclub Italia), e Josef Reiterer (Arunda). La tavola rotonda sui “Vini georgiani: i segreti millenari di questa affascinante regione vinicola, dalle tecniche di vinificazione ancestrali alla varietà di vitigni autoctoni” (ore 14), condotta da Helmut Köcher, andrà alla scoperta dei segreti millenari di questa regione vinicola, tra tecniche di vinificazione ancestrali e vitigni autoctoni. Seguirà il convegno dedicato ai “Produttori di anfore”, dalla selezione delle materie prime alla lavorazione artigianale, condotto da Helmut Köcher e con la partecipazione di Michele Bean di Sirio Anfore, Massimo Carbone di Winejars, Luca Risso di Clayver, e Federico Manetti di Manetti e Gusumano.
Cinque le masterclass: il 7 giugno (ore 17), “Vini Rossi in Anfora - Un viaggio alla scoperta dei sensi, dal passato al futuro: il confronto” con la degustazione di sei vini rossi prodotti in anfora, mettendo a confronto tecniche antiche e moderne, evento moderato da Andrea Radic insieme a Simona Geri The WineSetter, membri della nuova commissione “The WineHunter Amphora Award”. A seguire (ore 19) “10 Custodi per 10 Vitigni Rari - biodiversità viticola in Italia”, moderata da Aldo Lorenzoni di Graspo. L’8 giugno (ore 13.30), la masterclass di Roero Bric Castelvey “Territorio unico: Langhe bianco - Langhe Rosso” e, a seguire, “L’arte dell’anfora: sensazione ed evoluzione del vino bianco in terracotta” con la degustazione di sei vini bianchi, espressione della naturalità e della purezza. Chiude (ore 17) “Underwater Wines - Vino Subacqueo: alla scoperta delle profondità della maturazione del vino”, con una panoramica sul particolare processo di invecchiamento ed affinamento sotto il mare.
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