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“UNA PASSIONE, PRIMA CHE UN IMPEGNO ED UN’ESPERIENZA UNICA E IMPORTANTE, PER I TANTI TERRITORI DEL VINO ITALIANI”: LE PAROLE DI VALENTINO VALENTINI CHE, IL 17 OTTOBRE IN SICILIA, PASSERA’ LA GUIDA DELLE CITTA’ DEL VINO AL NUOVO PRESIDENTE

Italia
Valentino Valentini

Tra i più giovani sindaci in Italia, testimone e protagonista della crescita dei territori rurali italiani, da “garante” della loro qualità, ha capito che oggi più che mai è importante gestire il territorio con attenzione, perché “non è inesauribile e dobbiamo lasciarlo in eredità alle generazioni future nel miglior modo possibile”. Dall’avvio del dibattito sull’Ocm vino all’inserimento tra i membri della Commissione sul turismo enogastronomico voluta dal Ministro Vittoria Brambilla, l’impegno per l’educazione al gusto e contro l’abuso di alcol tra i giovani, la tutela del patrimonio rurale e l’integrazione, fino alle tematiche più “calde” del mondo del vino, “la qualità dei territori del vino è sempre stata al centro dei nostri interventi, la necessità di fare sistema, di ampliare e rafforzare la rete delle conoscenze, la ricerca, l’innovazione. Oggi le Città del Vino contano oltre 600 soci e, di fatto, sono la più importante rete di comuni del vino del mondo”. Le parole di Valentino Valentini, che il 17 ottobre passerà la guida delle Città del Vino al nuovo presidente, che sarà eletto in Sicilia, nella Convention di autunno (Città del Vino dell’Etna, 15-18 ottobre; info: www.cittadelvino.it).

Valentino Valentini sottolinea come “è proprio in questi ultimi anni che l’agricoltura, e la viticoltura in particolare, hanno assunto un ruolo sempre più importante negli aspetti socio-economici. Grazie al vino sono cambiati usi e costumi, e territori un tempo marginali hanno conosciuto importanti fasi di sviluppo che hanno interessato non solo la produzione vinicola ma un diffuso indotto”. Quando fu eletto primo cittadino di Montefalco, nel 1999, aveva solo 27 anni, presidente di Anci-Res Tipica e viticoltore nell’azienda di famiglia, per Valentino Valentini, il mondo del vino è una questione di dna, e degli anni alla guida delle Città del Vino ricorda “l’incontro con altre realtà vitivinicole, con cui condividere esperienze ed opinioni, confrontare attività di governo e trovare soluzioni per sostenere le nostre identità locali, le produzioni tipiche, il vino di qualità, sempre avendo come riferimento gli interessi del mondo del vino”.

E nelle tante iniziative promosse dalle Città del Vino in tutto il territorio italiano e non solo - dall’“Osservatorio sul turismo del vino in Italia” a “Calici di Stelle”, dal Concorso internazionale “La Selezione del Sindaco” al Piano Regolatore dei territori del vino, i progetti con le Città e le Strade del Vino d’Europa (la Giornata Europea dell’Enoturismo, l’itinerario culturale del Consiglio d’Europa “Le Chemins de la Vigne en Europe”, il turismo wine & sea di “Odyssea Fim”), la carta vincente c’è: “l’unione delle bellezze storiche e ambientali con le qualità dei vini, l’arte e la cultura del territorio, unite all’arte e alla cultura dei nostri vini”. E per il futuro? La sfida sta “nel realizzare politiche promozionali coordinate, disporre di sufficienti finanziamenti, creare delle opportunità. Sono fiducioso che questo processo aggregativo, pur nel rispetto delle diverse autonomie, possa procedere oltre proprio in virtù della necessità di una comune strategia a sostegno dello sviluppo dei territori del vino italiani, strumento fondamentale per il nostro Paese”.

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