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LO SCENARIO

Usa, mercato del vino in calo nel 2022, e nel 2023. Ma non sopra i 15 dollari a bottiglia

Le previsioni e le analisi dello “The U.S. Wine Market: Shanken’s Impact Databank Review & Forecast”
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Usa, mercato del vino in calo. Così Shanken’s Impact Databank (ph: pck.vector su Freepik)

Per il vino italiano, un Usa, il 2023 è partito abbastanza bene, con esportazioni che, nel primo trimestre sullo stesso periodo 2022, sono cresciute in valore del +10,7%, a 446 milioni di euro, come rilevato dai dati Istat analizzati da WineNews. Ma quello che per il Belpaese è il primo mercato straniero, e che per il mondo è il primo mercato in assoluto per consumi di vino, è in rallentamento, ed è una aspetto di cui non si può non tenere conto. Così come del fatto che, in un quadro di calo complessivo, la fascia dei vini sopra i 15 dollari a scaffale continua a crescere. “Dopo 27 anni di crescita consecutivi, nel 2022 i volumi dell’industria vinicola sono diminuiti per il secondo anno consecutivo. E a causa delle pressioni inflazionistiche, della forte concorrenza degli alcolici di alta gamma e della continua proliferazione dei “ready to drink”, si prevede che il mercato anche il 2023 sarà in calo”. A dirlo le anticipazioni dello “The U.S. Wine Market: Shanken’s Impact Databank Review & Forecast” della casa editrice di “Wine Spectator”, in uscita a luglio. Che sottolinea come, anche se negli ultimi anni il settore è stato duramente colpito dalla pandemia, dai dazi e dai problemi legati alla catena di approvvigionamento, i vini con un prezzo di 15 dollari e più a bottiglia hanno contrastato la tendenza al ribasso e continuano a superare i marchi meno costosi.
Il Prosecco La Marca di Gallo è il top brand per vendite nella fascia degli oltre 15 dollari a bottiglia, sia in termini di volume che di valore, mentre Meiomi di Constellation Brands è il vino americano premium-plus più venduto, secondo il rapporto di Impact Databank. Nel 2022 si sono registrati aumenti a due cifre per i marchi californiani da 15 dollari in su, Decoy di Duckhorn e Bread & Butter, nonché per il neozelandese Whitehaven. Ma secondo Impact Databank, altri marchi di fascia alta al di sopra della soglia delle 500.000 casse che hanno registrato aumenti a due cifre lo scorso anno sono stati i californiani Daou e Sonoma-Cutrer, il francese Gerard Bertrand e l’italiano Ruffino Prosecco, della realtà italiana del gruppo Constellation Brands. Ma tra i top brand di importazione in crescita, con volumi oltre le 500.000 casse da 9 litri, ci sono anche Mionetto, a +7,9%, e Santa Margherita, a +3,8%.
La tenuta dei vini di prezzo più elevato, sottolinea ancora il report, è continuata anche quest’anno. Mentre le vendite di vino da tavola nei canali Circana sono diminuite del 2% in termini di valore in dollari nell’anno solare conclusosi il 21 maggio, i vini con prezzo superiore a 15 dollari per 750 ml sono cresciuti del 2% nel retail. “Ma in generale, dopo un aumento costante dal 1994 al 2011, il consumo di vino pro-capite degli adulti, in Usa, è diminuito l’anno scorso per la decima volta negli ultimi 11 anni - sottolinea Juan Banaag, director of Research di M. Shanken Communications - con l’unica eccezione del 2020, quando il mercato ha beneficiato di una spinta indotta dalla pandemia, che ha rilanciato i consumi a casa. Secondo il rapporto di Impact Databank, il consumo pro-capite dovrebbe diminuire anche quest’anno. Ma da un punto di vista più ampio, nel tempo, i volumi del mercato del vino sono più che raddoppiati negli ultimi quattro decenni, mentre il valore totale in dollari del settore è quasi quadruplicato negli ultimi 30 anni”.

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